Lara abbatte un altro paletto
Nel weekend di Coppa del mondo in Austria la Gut conquista il secondo podio stagionale (2ª in superG) e conferma di essere vicina alle migliori sensazioni. Feuz trionfa sul Lauberhorn.
«Sono contenta, perché per buona parte della gara sono riuscita di nuovo a sciare come sapevo fare». Prima dell’infortunio, aggiungiamo noi. Ed è questo, unito al sincero sorriso e all’espressione soddisfatta che finalmente il suo volto è tornato a dipingere, che tanto fa ben sperare per Lara Gut e per il suo futuro, prossimo (leggasi Giochi olimpici, al via tra 25 giorni) e lontano (tornare a giocarsi il grande globo di cristallo). E in fondo poco importa se nel superG di sabato in quel di Bad Kleinkirchheim sono stati 18 piccoli centesimi (probabilmente lasciati nello “scontro” con la quart’ultima porta del tracciato) di ritardo nei confronti dell’italiana Nadia Fanchini a impedirle di ritrovare un successo che in Coppa del mondo le manca da quasi un anno (dalla discesa del 28 gennaio 2017 a Cortina). «Non è solo contro quel palo che ho lasciato la vittoria – ha precisato ai microfoni della Rsi la 26enne di Comano, al secondo podio stagionale dopo quello centrato a Lake Louise a inizio dicembre (sempre seconda e sempre in superG) –. Ci sono state tante altre curve in cui sarei potuta stare più pulita sullo sci, ma questa è una pista difficile (anche per le condizioni della neve) sulla quale bisogna attaccare e anche commettendo qualche errore non si perde così tanto tempo. In ogni caso va bene così, mi ero detta che a partire da gennaio avrei dovuto dimostrare qualcosa. A volte vincere non è quello che conta di più». Una fiducia rinnovata che la ticinese ha evidenziato anche dopo la discesa del giorno successivo, quando nonostante non sia andata oltre l’undicesimo rango a più di due secondi dall’italiana Sofia Goggia – capofila di una valanga azzurra che all’indomani dell’annuncio della malattia di Elena Fanchini (costretta a fermarsi per combattere un tumore) ha conquistato una storica tripletta, con Brignone seconda e Nadia Fanchini (sorella di Elena) terza – ha detto di vedere comunque la sua prova in maniera «super-positiva, perché il primo anno in cui ho vinto la generale su Head (la sua attuale marca di sci, ndr) o centravo il podio o ero oltre il 15° posto, facevo sempre fatica in discesa. In questa disciplina c’è più spazio e devi lavorare di più con lo sci, cosa che oggi mi è mancata, perché cercavo di
chiudere la curva ma lo sci non mi rispondeva. Probabilmente è qualcosa a cui devo nuovamente abituarmi, perché ad esempio in superG, che è più istinto, mi viene già meglio. Cercherò di lavorarci il weekend prossimo a Cortina, dove avremo quattro giorni di discesa
(due allenamenti e due discese, oltre a un superG, ndr)».
Gisin meglio in discesa
Per quel che riguarda le altre rossocrociate, Michelle Gisin ha pagato in superG la prima volta sul difficile tracciato dedicato a Franz Klammer (14ª), come dimostra il fatto che in discesa si è migliorata di molto, chiudendo 6ª in compagnia di una Jasmine Flury tornata a mettersi in evidenza un mese dopo il successo nel superG di St. Moritz.