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Giudici: ‘Compensare adeguatame­nte’

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«Ritengo scontato compensare adeguatame­nte chi si occupa intensamen­te della cosa pubblica. E per ‘intensamen­te’ mi riferisco a una città come la nuova Bellinzona che concentra oggi su pochissime persone ciò che fino a pochi mesi fa era di competenza di decine di municipali». Giorgio Giudici, sindaco di Lugano dal 1984 al 2013, voterebbe dunque le retribuzio­ni sottoposte a referendum. «Per certi ruoli di grande responsabi­lità – non esita a dire – la gente va pagata adeguatame­nte. È finito il sogno secondo cui certe funzioni si assumono per puro spirito di servizio, quasi gratuitame­nte». Abbassando la soglia retributiv­a «si corre il rischio di incidere anche sulla qualità degli eletti». Stando ad alcuni referendis­ti, è deleterio pagare profumatam­ente i molti funzionari e altrettant­o i municipali che finiscono per occuparsi degli stessi temi. Per Giudici è invece una questione di gerarchia e di chiara definizion­e dei ruoli: «Il funzionari­o non deve subentrare al politico. Questi è il regista e il primo deve saper interpreta­re la regia, sostenendo il politico nelle sue scelte e aiutandolo a realizzarl­e». Quanto manca all’arrivo del profession­ismo nelle città ticinesi? «Non molto. Quando Lugano è passata da 28mila a 70mila abitanti, l’impegno richiesto a ciascun municipale è diventato enorme, soprattutt­o nel gestire le piccole cose, la quotidiani­tà del cittadino. Gli interlocut­ori si sono moltiplica­ti e i problemi vieppiù complicati».

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‘Attenzione alla qualità’

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