Scacchi: ‘Evitare le disparità’
Presidente dell’Associazione per la difesa del servizio pubblico, già presidente dell’Unione delle città svizzere, sindaco di Locarno dal 1979 al 1996, Diego Scacchi a titolo personale ritiene condivisibili gli onorari decisi da Municipio e Consiglio comunale di Bellinzona, «soprattutto per sindaco e vicesindaco e considerando sia le dimensioni della nuova Città, sia l’impegno richiesto agli eletti» che hanno assunto gli oneri dei precedenti 13 esecutivi. Da notare, aggiunge Scacchi, che «già vent’anni fa diverse città d’Oltralpe di dimensioni analoghe avevano quantomeno il sindaco a tempo pieno, e talune anche altri municipali». Tornando alla Turrita, se da una parte le cifre per sindaco e vice sono ritenute «giustificate, per gli altri cinque municipali è difficile esprimermi. Il tempo che ciascuno dedica alla funzione dipende ovviamente dalle proprie mansioni e campi d’azione. Come si sa, ci sono dicasteri più impegnativi di altri». Questo fatto, per taluni referendisti, implicherebbe una verifica sul reale impiego di ciascun municipale. «Ma a parità di onere sarebbe inammissibile – osserva Scacchi – la disparità di trattamento retributiva che deriverebbe dal calcolo sul reddito privato», come prevedeva l’emendamento Mps. Ma è tempo che anche le città ticinesi optino per il professionismo al 100%? «Lo spazio ci sarebbe, soprattutto per il sindaco, ma temo che sfavorirebbe chi preferisce restare attivo nella propria professione».