‘Allibito dalla motivazione dei giudici. Secondo me c’è l’esposizione a pericolo’
«Stando a quanto riportato dai media, il motivo per il quale i giudici vallesani non hanno riconosciuto il reato di esposizione a pericolo della vita o salute altrui mi lascia allibito». Non usa giri di parole il farmacista cantonale ticinese Giovan Maria Zanini. «Personalmente – aggiunge Zanini, interpellato dalla ‘Regione’ – non condivido nella maniera più assoluta l’interpretazione del tribunale distrettuale: credo che commercializzare volontariamente, come in questo caso, dei medicamenti di qualità inferiore rispetto a quella dichiarata sia un atto criminale». Zanini conosce la vicenda degli antitumorali scaduti della quale si è occupata la giustizia del Canton Vallese. «Quando alcuni anni fa venne alla luce, Swissmedic – ricorda – allertò tutti gli ospedali e fu adottata immediatamente una serie di contromisure per limitare i danni». Di recente la sentenza (vedi articolo sopra). «I giudici hanno condannato i dirigenti della ditta per aver falsificato la data di scadenza dei medicamenti a pene francamente irrisorie. Come se fosse una frode qualsiasi». Secondo il farmacista cantonale, c’è più «di una semplice falsificazione di documenti per aver cambiato la data di scadenza». La conseguenza di questa falsificazione «è che al paziente malato di cancro – malato di cancro, ripeto – è stato somministrato un medicamento che non aveva più quell’efficacia che avrebbe dovuto avere perché essendo scaduto conteneva meno principio attivo. Penso allora che non si possa affermare, come invece sostengono i giudici, che in una simile fattispecie il pericolo per il paziente deriva dal tumore di cui è già affetto. No, il pericolo deriva, ritengo, dal fatto che il tumore che magari è guaribile non può essere curato perché il farmaco è inefficace essendo scaduto. E se è stato messo sul mercato sapendo che era scaduto siamo di fronte a un atto volontario e dunque a un atto criminale. Bene quindi ha fatto Swissmedic a presentare ricorso». Un segnale «importante», anche in vista «dell’entrata in vigore di Medicrime Convention, convenzione europea firmata pure dalla Svizzera».