‘Fetido balzello’ a rischio referendum
La telenovela della tassa sui rifiuti a Lugano (mai entrata in vigore) rischia di vivere i tempi supplementari. Sul ‘Mattino della domenica’ di ieri si legge infatti una poco velata minaccia di referendum contro il regolamento di applicazione appena proposto dal Municipio, e non ancora votato dal Consiglio comunale. “O il Consiglio comunale corregge il tiro e abbassa il tasso di copertura previsto dal Municipio dal 100% al 70%, oppure gli uccellini cinguettano che la Lega lancerà il referendum” avverte il settimanale leghista. Insomma, nonostante la popolazione ticinese avesse approvato, lo scorso maggio, la tassa cantonale sul sacco e nonostante il Municipio di Lugano – a maggioranza relativa leghista – avesse optato per il prezzo minimo previsto, la Lega minaccia il referendum su quello che ha sempre definito il ‘fetido balzello’. Il Municipio è stato praticamente costretto dal voto popolare in Ticino ad accettare l’introduzione della tassa; inoltre il Consiglio comunale abbassando il moltiplicatore d’imposta al 78% (proprio in vista delle entrate che la tassa sui rifiuti porterà nelle casse del Comune) ha indotto l’esecutivo a stringere i tempi, grazie anche al ritiro dei ricorso che il Ppd aveva interposto presso il Tribunale amministrativo contro il regolamento precedentemente adottato. Il movimento di via Monte Boglia si è per finire ‘arreso’ all’arrivo dalla tassa, ma contesta il livello di copertura dei costi previsto dal nuovo regolamento, la parte dei costi di raccolta e smaltimento rifiuti da coprire con la tassa. Secondo la proposta della Città questo tasso dovrebbe essere del 100% ma, come si legge sul Mattino, “il Tribunale federale nella sua giurisprudenza ammette anche una copertura del 70%” e addirittura in altre parti della Svizzera è inferiore al 50% “e nessuno ha mai mandato i carri armati”. Da tutto questo, argomenta il domenicale, “è evidente che questo [il 70%] deve essere il tasso massimo di copertura introdotto a Lugano”. Da qui la minaccia di referendum. “La Lega pretende dunque che i fetidi balzelli sul rüt che verranno imposti ai cittadini di Lugano – che la nuova legge l’hanno bocciata siano il più bassi possibile”. Un avvertimento insomma, o forse una pressione, in vista del passaggio in Consiglio comunale.