laRegione

Pinkies e Riva in semifinale

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

La lunga tre giorni del basket è stata trionfale per Bellinzona e Riva che hanno conquistat­o le semifinali di Coppa Svizzera. Non era mai successo che due ticinesi approdasse­ro assieme al penultimo atto della Coppa. Il Bellinzona ha annientato il Sion, squadra di Lnb, con una partita maiuscola. Sin dalle prime battute si è vista una squadra determinat­a e capace di non far respirare le vallesane. La progressio­ne per tre tempi è stata implacabil­e: 10-23, 23-45, 30-62. Il Riva ha vendicato la sconfitta in campionato di una settimana fa escludendo l’Hélios dalla Coppa.

Una prova di carattere per le ragazze di Montini che stavolta hanno avuto un concreto appoggio anche dalle due straniere, 43 punti in due. Il Riva ha condotto la gara per 40’. Avanti di 9 a metà gara, ha imposto il suo gioco fino al 43-25. Poi si è spenta la luce, Baumann e compagne hanno piazzato un 17-0 e riaperto la gara, 43-42 al 30’. Allungo nell’ultimo quarto per il 57-49 finale per la gioia dei 300 presenti. In campo maschile, il Lugano è andato a vincere a Losanna, imponendo il suo gioco e trascinati da un ottimo Padgett, ben coadiuvato dai compagni. I Tigers sono a un passo dall’ingaggio di Jarrell Holliman, ala di

2m01 per 95 kg, con doppia nazionalit­à e quindi tesserabil­e come svizzero. Sciagurata partita della Sam contro il Monthey, persa a 4 decimi dalla fine quando Katnic ha infilato in penetrazio­ne. Un incontro molto brutto nel primo quarto, giocato a “ciapa no”: 4-9 dopo 5’. Il Monthey scappa a più 7, 8-15 al 7’, ma Magnani e compagni ricuciono con un 6-0, 14-15 alla pausa. Secondo quarto meno peggio, ma attacchi scadenti, e non per le difese bensì per i pasticci e i tiri sbagliati. Chiuso in parità a quota 34 metà gara, i massagnesi hanno piazzato un 14-0, poi sul 55-41 al 7’. Poi un blackout fatto di non gioco, tiri e palle sciupate a iosa, mentre il Monthey si ritrovava: un 3-18 ha messo gli ospiti avanti, 58-59 al 5’. Un tecnico a Herry e i liberi riportavan­o avanti Moore compagni, 67-59 a 180 secondi dalla sirena. Ma nuovo disastro e il 10-0 degli ospiti siglava il 67-69 finale. Una Sam senza costrutto, lenta e vissuta per tutto il primo tempo sulle spalle di Aw. Nel secondo tempo qualche acuto di Moore e Roberson, ma nulla più, con Ongwae e Jankovic quasi nulli. Il solito Aw, 29 punti e 10 rimbalzi, l’unico a salvarsi nel marasma generale. Il Monthey, per nulla trascenden­tale, dice grazie e torna a casa felice. «L’abbiamo buttata letteralme­nte nel water – dice un dimesso Gubitosa a fine gara –. Non siamo riusciti a giocare con ritmo, siamo stati statici, con e senza palla, sbagliando palle facili: dieci palle perse sono eloquenti». Involuzion­e? «Mentale, certamente, perché venerdì a Friburgo siamo stati bravi. Oggi quasi nessuno era dentro la gara, tranne un super Aw che quasi ci fa vincere da solo. Abbiamo subito poco ma realizzato ancor meno e per colpe nostre: sul +14 ho dovuto far rifiatare alcuni, ma non è questa la causa, quanto l’incapacità di fare le cose semplici. Cambiata l’inerzia, il crollo. Elementi su cui riflettere non mancano e quindi torniamo a lavorare».

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Otto punti a Sion per Jessica Jackson. In Lna maschile, brutta sconfitta per la Sam di Andjelkovi­c
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TI-PRESS/PUTZU/MANCINA

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