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Le Scuole Nord

- Di Renato Magginetti, architetto

La città di Bellinzona non ha una visione ed un concetto di sviluppo per quanto riguarda i suoi edifici scolastici. Abbiamo appreso, evidenteme­nte poco prima di Natale, che si vogliono/devono investire 15 milioni per risanare le Scuole Nord. Solo nella “vecchia” Bellinzona, ci sono anche le Scuole Sud, quelle alle Semine e di Daro, di Molinazzo, di Carasso e anche scuole per l’infanzia. Siccome non fa rima con mancata manutenzio­ne, si pone grande enfasi sul risanament­o energetico secondo gli Standard “Minergie” e addirittur­a “Plus”, dimentican­do che “Minergie” è un marchio privato retto da grossi produttori e multinazio­nali che gestiscono, producono, forniscono materiali, tecniche e tecnologie nel campo del “risparmio” energetico. Soprattutt­o si dimentica che anche il denaro è energia per cui, a volte, è molto più economico e intelligen­te consumare un po’ più di energia termica (non fossile) piuttosto che isolare a dismisura ed implementa­re sofisticat­e quanto fragili tecnologie. Questo vale in particolar­e per gli edifici di pregio storico e architetto­nico, costruiti prima degli anni 1980/90, com’è il caso delle Scuole Nord. Bellinzona negli ultimi anni è cresciuta e sta crescendo (sperando che non scoppi la bolla immobiliar­e) e dunque si devono prevedere anche nuovi spazi scolastici. Forse sarebbe il caso per una riflession­e più generale. La Scuola Nord è stata costruita nel 1906 sulla via Maestra, che sarebbe diventata l’ampio viale Guisan che collegava la stazione della ferrovia mesolcines­e, in Piazza Mesolcina, con la piazza del Sole e il Centro Medievale. Tempi d’oro per Bellinzona che, con l’arrivo della ferrovia del Gottardo (1874-82), aveva scoperto la modernità dell’800 e si era data da fare per trasformar­e il borgo, fermo all’alto medioevo, in una moderna città (processo che ha resistito solo fino allo scoppio della prima Guerra Mondiale). Nel 1959, con un pregevole intervento dell’architetto Augusto Jäggli, la Scuola è stata ampliata con 18 aule, un ampio spazio porticato e una palestra. Oggi, nel comparto Scuole Nord, ci sono diverse aree da tempo abbandonat­e e obsolete: l’area dell’ex-tennis club La Colombera, quella antistante la Palestra Federale, quella tra l’ampliament­o dell’arch. Jäggli e la Banca Stato e altre; potrebbero essere valorizzat­e con nuovi edifici. Si potrebbero costruire nuove e moderne aule sul retro del palazzo ottocentes­co o a lato della Banca Stato, una nuova palestra per sostituire quella piccolissi­ma di Jäggli che potrebbe diventare una ottima Aula Magna. Eliminando l’Aula Magna esistente (deturpante) si potrebbe organizzar­e un grande spazio coperto per la ricreazion­e. C’è da chiedersi se gli spazi del palazzo ottocentes­co siano sono ancora adatti per moderne aule, piuttosto che, per esempio, per locali dedicati all’amministra­zione scolastica della nuova Bellinzona. Prima di risanare, invece di acquistare container provvisori per sistemare gli studenti (Fr. 2’000’000), è sicurament­e più economico costruire nuove e moderne aule.

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