I donatori aumentano, la lista d’attesa non s’accorcia
Numero record di trapianti nel 2017. Swisstransplant: c’è ancora molto da lavorare.
Il numero dei donatori d’organi in Svizzera ha continuato a crescere nel 2017. In tutto hanno potuto essere prelevati gli organi provenienti da 145 persone decedute: un record. In tutto ne hanno beneficiato 440 pazienti. Praticamente invariata, però, la lista delle persone che hanno bisogno di un organo. Dopo un temporaneo calo nel 2016 la tendenza positiva osservata nel 2015 prosegue, scrive in una nota l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Un nuovo primato è stato segnato anche con le donazioni da viventi: 137 persone in vita hanno donato un rene o una parte di fegato. Il numero dei donatori per milione di abitanti è passato da 13,7 nel 2013 a 17,2 nel 2017. Di questi, 12,6 provenivano da persone decedute in seguito a lesione cerebrale primaria e 4,6 ad arresto cardiocircolatorio. I trapianti possono salvare vite o migliorare durevolmente la qualità di vita dei riceventi, indica l’Ufsp. L’obiettivo della Confederazione (giudicato “poco realistico” da Swisstransplant) è di raggiungere un tasso di 20 donatori deceduti per milione di abitanti entro fine 2018. Rispetto all’anno precedente, è invece rimasto stabile il numero di persone in lista d’attesa: a fine 2017, erano 1’478 i pazienti che aspettavano un organo (2016: 1’480). Di questi il 53% sono persone ‘inattive’: per ragioni di salute non possono essere prese temporaneamente in considerazione per un trapianto. I restanti 690 (2016: 725) sono ‘attivi’, cioè soddisfano i requisiti per un trapianto. Lo scorso anno 75 persone sono decedute in attesa di un organo compatibile e i pazienti morti a causa della carenza di organi disponibili sono due alla settimana, indica Swisstransplant. Il bilancio è a tinte fosche. Le cifre sono “positive”, ma “c’è ancora molto da lavorare”, scrive la fondazione. Il tasso di rifiuto (60%) “resta sempre molto alto”. “Troppo spesso ancora i familiari non conoscono la volontà della persona deceduta e prendere una decisione al posto del defunto è una responsabilità troppo gravosa”, si legge nella nota. Quest’anno Swisstransplant cercherà di capire meglio i motivi che portano a un basso numero di donatori e a un corrispondente tasso di rifiuto. La fondazione sostiene peraltro l’iniziativa popolare lanciata lo scorso ottobre dalla ‘Junior Chamber International’. Il testo mira ad ancorare nella Costituzione federale il ‘consenso presunto’: ogni adulto diventerebbe così un potenziale donatore di organi in caso di decesso, a meno che lo stesso non abbia espresso ancora in vita il relativo rifiuto, facendolo trascrivere in un registro ufficiale. In questo modo, sottolinea Swisstransplant, “la generale disposizione favorevole della popolazione alla donazione di organi potrebbe essere infine documentata” e “i 1’478 pazienti sulla lista d’attesa potrebbero avere molte più chance di trovare un organo compatibile”.