Giovanni Bardelli è sindaco di Giornico
Classe 1945, 73 anni in maggio, Giovanni Bardelli è il nuovo sindaco di Giornico, sua l’unica candidatura pervenuta ieri sera alla cancelleria comunale del Comune della Bassa Leventina. Obiettivi? «Sì... Il mantenimento dei posti di lavoro nella regione: scontato». Il processo di aggregazione nella bassa Valle Leventina? «Certo, non si può più andare avanti in questo modo», dice riferendosi all’avanzamento dello spopolamento delle valli dell’Alto Ticino ma anche a una sempre maggior difficoltà della politica locale nel coinvolgere i giovani. La sua è dunque anche, lo ammette, una missione «accettata» (non cercata), con la responsabilità di un uomo legato al proprio Comune che si mette a disposizione, nel caso, dopo la scomparsa di uno ‘storico’ sindaco, Romano Rossi, (suo cognato) che ha guidato il Comune per qualcosa come oltre 40 anni fino alla sua scomparsa, a 80 anni, lo scorso settembre. «È un po’ la conseguenza del discorso che facevamo prima». Bardelli, pure lui Ppd, è entrato in carica un mese fa. Ora pensionato, di formazione ingegnere civile, il nuovo sindaco ha lavorato in passato per l’Azienda elettrica ticinese (Aet). «Ecco – ci dice infine –, forse il Comune è rimasto un po’ indietro dal lato tecnico». Prioritario, ci dice a mo’ di esempio, un aggiornamento del Piano regolatore, delle reti idriche e delle fognature. Un impegno nuovo? Bardelli ricorda di non essere di primo pelo nemmeno quanto a cariche politiche: «Sono stato municipale quasi 10 anni, 30 anni or sono, dal 1980 al 1989». Certamente i problemi sono cambiati, ammette. Ma impegno e saggezza possono aiutare.