Rischio ‘concreto’ per i pazienti
Dal Thiotepa possibili reazioni nocive alla seconda assunzione. Swissmedic ricorre in Vallese.
La vendita di farmaci antitumorali scaduti da parte di Alkopharma ha messo in pericolo la salute dei pazienti. Swissmedic ha motivato così il proprio ricorso contro una sentenza sul caso emessa in prima istanza nel Canton Vallese. Il Tribunale distrettuale di Martigny-St. Maurice (Vs) ha condannato nel 2016 quattro dirigenti dell’impresa vallesana a pene pecuniarie per aver falsificato la data di scadenza di alcuni medicamenti contro il cancro. La loro somministrazione ha riguardato almeno 27 pazienti nella Confederazione: 23 all’Inselspital di Berna, tre in Ticino (cfr. ‘laRegione’ di ieri) e uno al Centro ospedaliero universitario vodese (Chuv) di Losanna. I giudici hanno però scartato il reato di “esposizione a pericolo della vita o salute altrui”. Questo punto è contestato in un’intervista a ‘24 Heures’ e ‘La Tribune de Genève’ da Olivier Flechtner, incaricato presso Swissmedic delle indagini sul dossier Alkopharma, e da Matthias Stacchetti, capo della divisione penale di Swissmedic. L’istituto aveva già annunciato che avrebbe inoltrato ricorso al Tribunale cantonale. Stando a Flechtner, il rischio per i malati era “concreto. Ma la questione resta complessa” e varia a seconda della patologia e del trattamento legato al farmaco incriminato, il Thiotepa. Alla prima assunzione, i flaconi scaduti provocano un dosaggio inferiore al dovuto. Senza conseguenze: il medico li somministra fino al limite tollerabile dal paziente in termini di effetti collaterali. Ma se alla seconda assunzione la partita è cambiata e il farmaco è dosato correttamente, l’aumento inatteso del principio attivo può innescare reazioni pericolose per la salute, spiega Flechtner. Stacchetti sottolinea pure che l’inchiesta di Swissmedic mostrava come i lotti falsificati fossero dieci (tre quelli presi in considerazione dal tribunale vallesano). Inoltre, i giudici hanno negato la responsabilità del direttore dell’azienda, pur se il diritto penale amministrativo permette di incriminarlo alla stregua di un impiegato. Alkopharma, fallita nel 2013, ha messo sul mercato soprattutto in Francia un centinaio di migliaia di flaconi con data di scadenza contraffatta tra il 2007 e il 2011. Duemila dosi sotto accusa sono state vendute in Svizzera.