Prigionieri di padre e madre
Washington – Erano probabilmente segregati da anni i tredici figli di una coppia californiana, arrestata lunedì dopo che la polizia ha individuato il loro folle carcere di famiglia. È stata una figlia diciassettenne, riuscita fortunosamente a fuggire, a indirizzare la polizia verso la casa dove era rimasta prigioniera con gli altri fratelli. In totale sette adulti dai 18 ai 29 anni, e sei bambini, di cui una di due anni. La ragazza è riuscita a scappare e a chiamare il numero di emergenza con un telefonino trovato in casa, ha riferito lo sceriffo della contea di Riverside, dove si trova Perris, la cittadina della vicenda. Quando l’hanno vista, gli investigatori pensavano avesse 10 anni, probabilmente per le condizioni in cui è stata costretta a (non) crescere. In casa, gli agenti hanno trovato diversi bambini ammanettati ai loro letti con catene e lucchetti in un ambiente scuro e maleodorante. Apparivano malnutriti, disidratati e molto sporchi, hanno riferito, ammettendo di non aver capito subito che sette dei 13 fratelli erano adulti, dallo stato in cui versavano. Ora sono tutti in cura all’ospedale, mentre i genitori, David Allen Turpin, 57 anni, e Louise Anna, 49, sono finiti in manette con l’accusa di tortura e maltrattamento di minori. Nessuno dei due finora è stato in grado di spiegare da quando tenevano i loro figli in quelle condizioni e soprattutto perché. I vicini hanno riferito di una coppia asociale, che non usciva mai. E di aver visto alcuni dei ragazzi solo qualche anno fa. Ma nessuno è mai andato a bussare al numero 160 di Muir Woods road. Una casetta ad un piano come tante, con un giardino nel retro, e ancora le decorazioni natalizie esposte. Neppure i nonni si stupivano di non vedere i nipoti da cinque anni. Pochi gli elementi per ricostruire gli antefatti. La coppia si era trasferita dal Texas in California intorno al 2010. L’anno successivo aveva fatto domanda di bancarotta per un debito che andava dai 100mila ai 500mila dollari. In quel periodo Turpin era un ingegnere della Northrop Grumman, una grossa società tecnologica nel settore della difesa, e aveva un ottimo stipendio, circa 140mila dollari l’anno. In quello stesso anno l’uomo aveva aperto una home school privata, con sei studenti iscritti dai sei ai 12 anni, ma in questi casi lo Stato non ha alcuna autorità per valutare gli alunni o compiere ispezioni.