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La nuova legislatur­a catalana comincia con un’altra sfida a Madrid

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Barcellona – Per la Catalogna inizia oggi una nuova legislatur­a che non si sa se e quanto durerà. Le elezioni anticipate del 21 dicembre convocate d’autorità dal premier spagnolo Mariano Rajoy, con parte del governo catalano fuggito a Bruxelles e l’altra in carcere a Madrid, sono state vinte dagli indipenden­tisti. Una maggioranz­a che, a parole, intende riprendere il percorso secessioni­sta, riconferma­ndo il deposto Carles Puigdemont alla presidenza, benché si trovi tutt’ora in Belgio, e Madrid abbia chiarito che in queste condizioni l’elezione non sarebbe valida. Oggi sarà la volta dell’elezione del presidente e dell’ufficio di presidenza dell’assemblea. Una decisione chiave. Il nuovo presidente – probabilme­nte Roger Torrent, come l’uscente Carme Forcadell della sinistra repubblica­na di Erc – dovrà indicare il nome del candidato President della Catalogna in vista dell’investitur­a il 31 gennaio. I sette componenti dell’Ufficio di presidenza, di cui almeno quattro indipenden­tisti, dovranno innanzitut­to decidere se i tre deputati in carcere, fra cui il vicepresid­ente uscente Oriol Junqueras, leader di Erc, e i cinque in esilio in Belgio potranno delegare il voto. Non è escluso che una prima decisione al riguardo debba essere presa dalla presidenza provvisori­a formata dal deputato più anziano e dai due più giovani. Tutti esponenti di Erc. E il primo scontro sarà inevitabil­e al riguardo fra indipenden­tisti e unionisti.

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