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Tutti contro Woody il maniaco

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Dopo Mira Sorvino e Greta Gerwig, anche Timothée Chalamet si dissocia da Woody Allen. Il giovane attore candidato ai Golden Globes per ‘Call me by your name’ di Luca Guadagnino e che apparirà quest’anno nell’ultima produzione di Allen, ‘A Rainy Day in New York’, ha annunciato che donerà i suoi guadagni da quel film all’iniziativa Time’s Up – la cui spilla il 22enne aveva indossato durante la cerimonia dei Golden Globes – contro le molestie sessuali e ad altre associazio­ni benefiche. Intervista­to la settimana scorsa sulla Cnn, Chalamet aveva evaso la domanda, ma lunedì, in un post su Instagram, era tornato sull’argomento. “L’ultimo anno della mia vita profession­ale ha cambiato il mio modo di vedere le cose. Sto imparando che un buon ruolo non è il solo criterio per accettare un lavoro, e questo è diventato sempre più evidente negli ultimi mesi, avendo visto nascere un potente movimento teso a porre fine all’ingiustizi­a, l’ineguaglia­nza e soprattutt­o al silenzio”. Chalamet aveva aggiunto di non aver potuto rispondere esplicitam­ente alla domanda dell’intervista­trice della Cnn, Christiane Amanpour, “per obblighi contrattua­li”. E poi, l’annuncio: “Non voglio guadagnare dal mio lavoro in quel film”. Chalamet è l’ultimo attore di alto profilo che si dissocia da Woody Allen: prima di lui, come accennato, Mira Sorvino e Greta Gerwig hanno chiesto scusa a Mia Farrow, ex moglie di Allen, mentre Rebecca Hall, la coprotagon­ista di ‘A Rainy Day in New York’, ha anche donato i guadagni a Time’s Up. La nuova sensibilit­à verso molestie e abusi nata dallo scandalo Weinstein sta riportando a una diversa valutazion­e dello scandalo che coinvolse il regista negli anni Novanta quando venne accusato da Mia Farrow di molestie sulla figlia adottiva Dylan Farrow. Accuse che, dopo aver indagato, la polizia del Connecticu­t ha trovato infondate. Una vicenda complessa, con anche sospetti di abusi psicologic­i da parte della madre Mia Farrow, tornata adesso d’attualità con le accuse della stessa Dylan che ha messo il padre sul banco degli imputati, da ultimo alla vigilia degli ultimi Golden Globes. Giusto recentemen­te il giornalist­a Richard Morgan ha studiato l’archivio di Allen conservato a Princeton ‘diagnostic­ando’ un’ossessione verso le minorenni. Coincidenz­a, il giornalist­a che ha fatto lo scoop su Weinstein per il New Yorker è un altro figlio della coppia, Ronan Farrow.

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Il regista sul set di ‘Wonder Wheel’

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