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La furia di Evi

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Berna – Due settimane dopo il passaggio di Burglind, che ha causato danni per decine di milioni di franchi, una nuova tempesta si è abbattuta nelle ultime ore sulla Svizzera. Si tratta di Evi, le cui raffiche più impetuose hanno spirato a 144 km/h sul Säntis, nell’Est del Paese. Evi ha causato danni nel Canton Uri a causa di alberi sradicati. L’A2 e la strada cantonale sono state chiuse. Interessat­e dalle forti raffiche di vento sono state le località di Silenen, Gurtnellen e Wassen, ubicate lungo queste due carreggiat­e, ha indicato all’Ats un portavoce della Polizia cantonale. Spazzate dal vento anche cime quali il Titlis (130 km/h) sopra Engelberg e lo Jungfraujo­ch (129 km/h), nell’Oberland bernese. Anche a quote più basse comunque il vento ha soffiato fortissimo, tanto da far registrare ad esempio picchi di 123 km/h alla stazione di rilevament­o di Stockeren, a ovest di Berna. Evi, il cui occhio si trova a sud dell’Islanda, sta imperversa­ndo sull’Europa centrale e ha raggiunto il Nord delle Alpi nella serata di lunedì. Le montagne della regione del Giura sono state le prime a essere colpite dalla tempesta: ieri le raffiche hanno raggiunto l’apice sullo Chasseral (Be) (132 km/h). In pianura, i venti tempestosi hanno soffiato fino alla metà del pomeriggio, per poi calare. Una ripresa è attesa per giovedì. Mentre in montagna è previsto che la tempesta prosegua senza sosta fino a venerdì.

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