‘Spazi culturali, accessibilità da verificare’
Persone disabili e con difficoltà motorie, la commissione accoglie (in parte) la mozione di Agustoni
Molte barriere architettoniche sono state rimosse, ma in Ticino si può fare ancora di più per rendere accessibili alle persone disabili, come pure agli anziani con difficoltà motorie, gli edifici pubblici. Ne è convinta la commissione parlamentare della Legislazione che, sottoscrivendo ieri il rapporto del deputato socialista Carlo Lepori, invita il plenum del Gran Consiglio ad accogliere, seppur parzialmente, la mozione inoltrata nel febbraio del 2016 da Maurizio Agustoni per il gruppo Ppd. Concretamente, si chiede al Consiglio di Stato di valutare l’accessibilità degli spazi culturali di proprietà del Cantone e da esso gestiti. E di indicare entro la fine di quest’anno “le misure che intende intraprendere per garantire ai disabili l’accesso a edifici e impianti destinati al pubblico di proprietà di Cantone, Comuni e di altri enti preposti a compiti cantonali o comunali”. Prendendo posizione sull’atto parlamentare di Agustoni, il governo considera evasa la mozione dato che in Ticino l’accesso ai ‘luoghi’ culturali da parte di persone disabili e con difficoltà motorie non risulta in generale preclusa, considerati gli interventi nel frattempo eseguiti o in corso. Nel 2004, oltretutto, il Gran Consiglio ha approvato una modifica della Legge edilizia cantonale secondo cui “nella costruzione, come pure negli ampliamenti o trasformazioni di una certa importanza, di edifici e impianti privati accessibili al pubblico, deve essere tenuto conto dei bisogni dei disabili per quanto ragionevolmente esigibile dal profilo economico”. Prima di allestire il rapporto, Lepori ha fra l’altro contattato ‘inclusione andicap ticino’, già Federazione ticinese integrazione andicap (Ftia). “Da un colloquio con il signor Luca Bertoni, responsabile per le barriere architettoniche, è emerso – scrive il relatore – che dopo la modifica della Legge edilizia la situazione è molto migliorata e che il numero di reclami è fortemente diminuito. Ciononostante sono ancora numerose le situazioni in cui non è data un’accessibilità generale, sia per il costo importante degli interventi sia per l’opposizione di chi sorveglia i beni culturali”.