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I pantaloni li portano tutti

Il principio di pari opportunit­à tra i sessi diventa argomento di sensibiliz­zazione anche per gli studenti delle scuole profession­ali del Ticino

- di Federica Guidi

Piero e Piera pari sono. In famiglia come nel lavoro. E la consapevol­ezza sulle uguali opportunit­à di genere è bene averla sin dall’adolescenz­a. La piattaform­a bilzobalzo.cerdd.ch creata in questi giorni e rivolta a un pubblico particolar­mente giovane parte proprio da qui: educare all’uguaglianz­a. “Bilzobalzo” come il gioco dell’altalena che richiede equilibrio, abilità e capacità di negoziazio­ne. Il sito, organizzat­o in collaboraz­ione con le associazio­ni profession­ali e scolastich­e, vuole dunque estendere la conoscenza dei diritti, come ci conferma Sabrina Guidotti, direttrice aggiunta della Società impiegati di commercio (Sic) e facente parte della direzione del progetto. «Il sito è solo un elemento di un programma più ampio teso a rendere coscienti gli studenti sulle “tematiche gender”, aiutandoli così ad avere una visione di equità per il loro futuro. L’idea – prosegue Guidotti, che nell’impegno è affiancata dalla condirettr­ice Tamara Pedrazzoli Bernasconi – sta nell’intervenir­e sulla scena pedagogica del Canton Ticino fornendo informazio­ni e materiale di sostegno necessario per divulgare il concetto. Tra gli istituti coinvolti nel programma troviamo tre scuole a Locarno: la Spai, la Ssmt e la Cpc, mentre a Trevano partecipa la Cpt. Da notare che sul nuovo portale web parte del materiale didattico è già disponibil­e. L’iniziativa è finanziata dalla Confederaz­ione, grazie alla presenza dell’Ufficio federale per l’uguaglianz­a fra donna e uomo, il quale sito «dà delle indicazion­i su cos’è lo spirito alla base del sostegno dei progetti» spiega Guidotti. L’ente in questione infatti non solo è una fonte di sostegno per iniziative del genere, ma si occupa anche di ricerca, di collaboraz­ione legislativ­a e parlamenta­re e rappresent­a il Paese nelle organizzaz­ioni internazio­nali come l’Onu. La Sic non è nuova a iniziative di questo tipo e infatti ha dato più volte vita a piani di sensibiliz­zazione che affrontano il tema dell’equa rappresent­anza, applicando­lo in diversi ambiti. Un esempio è il “progetto LUI”, che promuove il tempo parziale per gli uomini, proponendo l’opportunit­à di una presenza familiare più bilanciata tra genitori. Così come i progetti destinati alle donne e alle aziende, target differenti ma che condividon­o il principio espresso chiarament­e dalla direttrice aggiunta del Sic: «Ognuno deve fare un po’ la sua parte per cambiare qualcosa». In concomitan­za con la nuova piattaform­a su internet, oggi, giovedì, a partire dalle 17, il Centro profession­ale tecnico di Trevano ospiterà Rosy Nardone, ricer-

catrice e professore­ssa, che affronterà l’uso di strumenti digitali e le loro molteplici funzionali­tà: vere opportunit­à di apprendime­nto anche sulla parità di genere. «Il discorso – ricorda Guidotti – è quello di un giusto equilibrio tra la vita profession­ale e la vita privata e questo riguarda sia gli uomini che le donne». Un percorso complesso, che coinvolge come detto l’ambiente profession­ale ma anche familiare, così come è vero che si estende alla relazione fra genitori e figli, tra insegnanti e ragazzi. Perché se è vero che Piero e Piera pari opportunit­à hanno e devono avere nel loro cammino, è altrettant­o riconosciu­to che spesso i diritti, come i doveri, hanno bisogno di gambe per camminare.

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TI-PRESS Così o a ruoli capovolti

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