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Turismo: sfide per fare meglio

Ben 100mila le persone che hanno visitato i Castelli di Bellinzona nel 2017 Juri Clericetti, nuovo direttore dell’Organizzaz­ione turistica regionale, sulla necessità di migliorare la collaboraz­ione con esercenti e albergator­i: ‘La mia esperienza può aiuta

- Di Mattia Cavaliere

Sono due le sfide del futuro dell’Otr Bellinzone­se e Alto Ticino, o forse è una sola la partita che resta da vincere alla locale Organizzaz­ione turistica regionale che ieri ha presentato gli abituali dati in crescita per il comprensor­io, con l’aumento del 6,5 per cento dei pernottame­nti (dai 155’650 nell’ottobre 2016 a quasi 165’589 un anno dopo) e i riscontri positivi sul pubblico, pagante, ai manieri (e agli eventi organizzat­i): poco meno di 68mila visitatori rispetto ai 53mila del 2016. Due i prossimi traguardi, di cui si è peraltro fatto cenno nel corso della conferenza stampa tenutasi all’Hotel Internazio­nale, occasione colta dalla presidente Flavia Marone per introdurre ufficialme­nte ai rappresent­anti dei media il nuovo direttore Juri Clericetti, a pochi mesi dalla sua entrata in carica. Il primo è un obiettivo in comune con altri distretti: quello di distribuir­e meglio la clientela sul comprensor­io. Il secondo, che rispecchia forse più una difficoltà ormai cronica di Bellinzona dai tempi della lotta all’ordinanza sui 65 decibel (cominciata sei anni fa), è l’aumento della permanenza dei visitatori, che ora supera di poco la media 1,5 giorni. Per riuscirci si vogliono migliorare le sinergie con i vari attori presenti sul territorio, proponendo meglio quanto offre l’Alto Ticino al fine di trattenere più a lungo i passeggeri AlpTransit facendo loro ‘scoprire’ la Valle di Blenio e Leventina, soprattutt­o a impianti di risalita e attività per mountain bike, proseguend­o sulla via degli investimen­ti già fatti in questo segmento, confermato ieri «prodotto faro», per l’estate, auspicando lo sviluppo di una rete di strutture, di varie categorie (mancano i cosiddetti bike stop plus), specializz­ate sulle due ruote.

In estate ancora meglio

Nel dettaglio dei pernottame­nti il direttore Clericetti ha precisato che nel corso dell’estate il ritmo di crescita ha superato l’8 per cento, per poi assestarsi in autunno – è stato anche detto – in ragione della chiusura (per ristruttur­azione) di un importante albergo. I Castelli si confermano forte attrattore (Core business) con un considerev­ole aumento fatto segnare dai paganti (+15mila rispetto al 2016), dalle visite guidate (300 in un anno), dalle mostre (poco meno di 6mila paganti in più nel 2017) e dai pacchetti Railaway per Castelli e mercato cittadino (1’390 quelli venduti). Alle cifre fin qui snocciolat­e, si è sentito – tra le stime – anche il numero magico di 100mila visitatori ai Castelli nel 2017. Risultato di tutto rispetto (pensando al l’indotto che ne consegue), raggiunto grazie – è stato sottolinea­to – a tutte le altre manifestaz­ioni

organizzat­e nell’anno nei tre manieri: concerti, danza, meeting, conferenze e workshop e le altre attività, fra cui spiccano le 1’300 entrate per le Giornate Unesco. Quanto alla provenienz­a dei turisti ai Castelli, bene i mercati Usa (8 per cento) e sempre promettent­e quello asiatico (ora al 5). Gettonato, in generale, il segmento turistico sportivo, anche grazie agli investimen­ti di cui si diceva per le bike. Importanti, in ricadute, i risultati di Ticino Ticket: con 6’800 passaggi. Cifre tutte o quasi positive che, riallaccia­ndoci a quanto detto, si pensa di riuscire a far crescere ulteriorme­nte, magari migliorand­o ciò che ancora non funziona. Tornando ai temi citati dell’animazione cittadina, serale o infrasetti­manale, Marone ha rinviato ai compiti dell’Agenzia turistica ticinese; sugli sforzi richiesti a ristorator­i e albergator­i Clericetti ha ricordato la sua lunga esperienza da albergator­e, «che non può che facilitare il dialogo».

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TI-PRESS/PUTZU C’è fiducia

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