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L’ultima tournée con i giovani

Il Teatro Azzurro, nato 27 anni fa a Magadino, chiude l’attività con ragazze e ragazzi Positivo il bilancio della regista e autrice Marinella Pawlowski. Con rammarico annuncia: ‘Tante cose sono cambiate... La compagnia continuerà con gli adulti’.

- Di Serse Forni

La nascita della compagnia Teatro Azzurro a Magadino risale al lontano 1991. Marinella Pawlowski, attrice, autrice e regista, un po’ a malincuore, annuncia che il gruppo dei ragazzi proporrà la sua ultima tournée nei prossimi mesi e poi cesserà l’attività. «Continuera­nno gli adulti – spiega –. Ma il capitolo con i più giovani termina qui. Un percorso che ha dato molto a me e a loro e con un bilancio davvero positivo». Una decina gli appuntamen­ti in calendario nelle diverse regioni del Ticino per lo spettacolo “La vita dei giocattoli”. Si comincia sabato 27 gennaio al Centro civico di Arbedo; il giorno seguente tappa al salone comunale di Magadino e poi tante altre località nel Sopra e nel Sottocener­i. Diciotto ragazze e ragazzi, dagli 8 ai 15 anni, stanno lavorando da settembre, preparando­si nella recitazion­e e anche contribuen­do all’allestimen­to scenico. Pawlowski, che ha scritto il testo, anticipa alcuni elementi della trama: i giocattoli preferiti dei bambini, compagni d’avventura e alleati nei momenti di gioia o sconforto, vengono relegati in soffitta. Attendono di essere riscoperti e di tornare protagonis­ti della vita dei più piccoli. Ma sarà davvero così? «Ci si può chiedere se nel mondo odierno questi giocattoli ci siano ancora e quale forma abbiano assunto. Magari quella di uno smartphone o di gadget che passano di moda in fretta». Anche per questa ultima tournée la compagnia toccherà località nelle diverse regioni: Bellinzone­se, Locarnese e Luganese.

Profession­alità crescente e successi

Per il Teatro Azzurro termina il capitolo che prevedeva dei corsi per bambini e ragazzi. «Un percorso di crescita che lasciava a ciascuno il tempo di evolvere, mettendo a frutto le sue capacità e raccoglien­do poi, al momento degli spettacoli, grandi soddisfazi­oni. Attorno a loro ci sono sempre stati diversi volontari adulti, fino a una quindicina, che davano un contributo essenziale nel realizzare le scenografi­e e i costumi. Siamo riusciti a raggiunger­e un ottimo livello». I successi di pubblico si sono succeduti negli anni. «Poi è venuto a mancare il ricambio; le persone hanno sempre meno tempo da dedicare al nostro teatro. Senza contare che è diventato più complicato trovare gli spazi adatti. All’inizio ci venivano messi a disposizio­ne gratuitame­nte dai Comuni; oggi dobbiamo pagare. Tanti ostacoli che scoraggian­o; tutto è diventato difficile». Il bilancio è comunque positivo e gli

obiettivi che la compagnia si era prefissata sono stati raggiunti. «In questi anni ho scoperto che i giovani sprizzano creatività e sono capaci di sorprender­ci ogni giorno. Hanno voglia di esprimersi, di comunicare e devono avere gli spazi adatti per farlo. Sia loro sia i volontari hanno dimostrato grandi capacità, raggiungen­do risultati importanti. Perciò c’è molto rammarico nella rinuncia a questa attività gratifican­te. Purtroppo mantenere il livello raggiunto appare complesso e, per me, oltremodo stressante, con un maggior numero di compiti che ricade sulle mie spalle. Ci vogliono tante energie, che forse non ho più». Tuttavia il sipario non calerà del tutto: la compagnia proporrà ancora rappresent­azioni destinate ai più piccoli. Prosegue allo stesso tempo il gruppo degli adulti: «Pure con loro ho intenzione di realizzare spettacoli dedicati a uno dei pubblici per certi versi più difficile: quello dei bambini».

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In scena

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