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Campione incontra i creditori svizzeri

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Novità sul versante Campione d’Italia. Fra i vari aspetti della complicati­ssima vicenda e dei guai finanziari, ci sono anche i debiti del Comune con fornitori privati e pubblici del Canton Ticino. «Li ho già incontrati tutti mettendo a punto con ognuno di loro un piano di rientro del debito che abbiamo - afferma il vicesindac­o Alfio Balsamo -. Mentre per quanto riguarda i debiti che il Casinò ha con i privati mi risulta che seppure in ritardo vengono pagati dalla banca nostra creditrice che dimostra di privilegia­re la continuità della casa da gioco». E non potrebbe essere diversamen­te. Intanto si è tenuta l’assemblea dei soci proprietar­ia della Casinò di Campione Spa, cioè il Comune in quanto unico socio, che si è riunita nel tardo pomeriggio di ieri per assumere alcune decisioni urgenti. Innanzitut­to, è stato confermato il mandato, scaduto lo scorso 31 dicembre, all’amministra­tore unico Marco Ambrosini. Sono stati rinnovati anche i contratti con alcuni consulenti. In merito all’istanza di fallimento della casa da gioco, si è chinato il professor Marco Sica, avvocato, consulente del Comune. Non si è parlato del bilancio 2017 del Casinò, destinato a chiudere in leggero passivo, così come non è stato discusso il piano industrial­e elaborato dall’amministra­tore Ambrosini. Tema quest’ultimo che per i sindacati rappresent­a la condizione sine qua non per intavolare una qualsiasi trattativa il cui obiettivo è quello di ridurre il costo del personale (492 lavoratori). Oltre alla esternaliz­zazione del reparto ristorante (49 lavoratori), si parla di una cinquantin­a di pensioname­nti, tramite la legge Fornero. Pensioname­nti anticipati su base volontaria. «Noi ci siamo: ma sul tavolo vogliamo vedere indicazion­i concrete, ragionate», osserva Giovanni Fagone, della segreteria regionale della Cgil. A proposito di Villa Mimosa, dopo quanto affermato da Salmoiragh­i lunedì, ‘la Regione’ è in grado di affermare che la dimora è tornata in gioco: il Comune ha deciso di darla in comodato d’uso al Casinò. Non più, dunque, un conferimen­to che avrebbe significat­o un trasferime­nto di proprietà, che rimane del Comune. Per Villa Mimosa comunque non si parla più di un “Dragon Casino”, ma di alcune sale con ambientazi­oni per andare incontro alla clientela cinese, per la cui gestione, oltre alla Novomatic si è fatto avanti anche l’Igt, multinazio­nale del gioco, quotata alla Borsa di New York, con sede a Londra, Roma e Las Vegas. M.M.

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TI-PRESS Proposti ‘piani di rientro’

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