Prende forma la piazza del Ponte (transitoria)
La proposta, illustrata ieri, è parsa ‘dignitosa’ anche al Comitato referendario
Il progetto è ancora di massima, ma la prima impressione è tutto sommato buona. Lasciato l’Ufficio tecnico, ieri alla delegazione del Comitato ‘Un’effimera piazza del Ponte? No, grazie’ la sistemazione provvisoria immaginata per quella che, oggi, è una piazza ma di giro per i veicoli, ha l’aria di essere una «soluzione semplice ma dignitosa». Il presidente Giampaolo Baragiola ci va cauto. La meta finale, del resto, è ancora lontana. Quello compiuto dal Municipio è, però, un concreto passo avanti verso la (ri)conquista di uno spazio urbano nel ‘cuore’ del Borgo. L’idea messa nero su bianco dall’architetto interpellato dall’autorità comunale, Otto Krausbeck, in effetti, aveva già convinto pure i commissari del legislativo (come riferito su ‘la Regione’ del 21 dicembre). La svolta, certo, sarà la demolizione del palazzo ex Jelmoli, ritardata dall’annullamento della gara d’appalto: le offerte erano ben al di là del budget, ovvero 650mila franchi tutto compreso. Riaperto un bando ad invito, ora si stanno vagliando le proposte. Nel frattempo, si definiranno i piani per un intervento temporaneo, ma pur sempre a mediolungo termine. Sta di fatto, che in tutto, dalla bonifica dell’area all’arredo (passando per l’abbattimento dello stabile) ci vorranno dai 6 agli 8 mesi di tempo. Su questo i municipali Marco Romano e Daniele Caverzasio, accompagnati dal progettista e da Mitka Fontana dell’Ut, sono stati chiari. Focalizzando, invece, l’attenzione sul comparto, quali sono i tratti della futura piazza (seppur a tempo determinato)? Qualche indiscrezione è trapelata dopo la riunione. L’area sarà trasformata in una zona di incontro (a 20 chilometri orari) che darà agio alla voglia di fermarsi e sedere su una panchina e al contempo alla possibilità di far posto al mercato o ad altre manifestazioni. Ci saranno delle macchie di verde a colorare lo spazio, lungo tre dei lati dell’area trapezoidale e vicino al busto del Lavezzari. Ma non si rinuncerà del tutto ai posteggi, che resteranno davanti appunto alla statua per rispondere alle esigenze dei commerci locali: su questo punto, però, il Comitato si riserva di riprendere il discorso, a fronte della riqualifica definitiva. In compenso di fronte, una volta smantellato l’ex Jelmoli, si inserirà la presenza dell’acqua, creando una sorta di ruscello e nel muro che comparirà alla vista si realizzerà un’apertura e si farà crescere in verticale della vegetazione. Una proposta gradita al Comitato, il quale, d’altro canto, vista la transitorietà della soluzione ha ritenuto comunque accettabile il fatto di non chiudere il passaggio di via Torriani: «Anche se andrà monitorato», ci precisa Baragiola, confidando in un coinvolgimento anche futuro da parte dell’esecutivo. Quanto alla fase pianificatoria, si sta ragionando su due procedure. Si dovrà decidere, insomma, se promuovere dapprima il concorso di idee e poi mettersi al tavolo di lavoro o viceversa.