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Dopo Hingis e Lucic, ecco Marta Kostyuk, sfrontata 15enne

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Così giovane, così sfrontata. Tanto sfrontata che ovviamente l’unanimità non la fa. Qualcuno dice troppo sfrontata. Altri, invece, replicano ricordando come da troppo tempo al tennis femminile manchi una personalit­à di quel genere, una faccia tosta come quella della 15enne ucraina Marta Kostyuk. È dai tempi dei primi passi nel Circuito di Martina Hingis (correva l’anno 1996) che una tennista così giovane non raggiungev­a il terzo turno degli Australian Open. L’impresa è riuscita al prodigio ucraino, classe 2002, uscita bene dalle qualificaz­ioni alle quali ha avuto accesso con una wildcard per effetto del successo dello scorso anno nel tabellone juniores. Altrimenti la sua classifica (Wta 520) non le avrebbe permesso di esserci, e di scrivere una bella pagina di tennis, grazie al successo ai danni dell’oriunda australian­a Olivia Rogowska. Battuta da perfeziona­re, tennis potente, gioco speditivo: si esprime così, in campo, Marta. Con una freddezza che si specchia negli occhi apparentem­ente di ghiaccio. Figlia di un ex tennista, prima ragazza del 2002 a vincere un match in uno Slam, è la più giovane in assoluto ad approdare al terzo turno di un “major” dal 1997, anno in cui Mirjana LucicBaron­i raggiunse i sedicesimi degli Us Open. Nel suo staff, anche Ivan Ljubicic, mentore di Roger Federer. Dalla sua, una forte personalit­à e ampi margini di crescita. Deve però armarsi di pazienza. La sua giovane età ha un limite: per regolament­o, le ragazze tra i 15 e i 16 anni possono giocare in ambito Wta e Itf al massimo dieci tornei profession­istici all’anno. Dodici nell’intervallo tra i 16 e i 17, cui si possono aggiungere un eventuale Masters o gli incontri di Fed Cup.

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KEYSTONE Potenza e freddezza

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