laRegione

La rivincita dei quarterbac­k ‘normali’

- Di Sebastiano Storelli

Nick Foles, Blake Bortles e Case Keenum. Alzi la mano chi avrebbe immaginato che con questi tre quarterbac­k in cabina di regia Philadelph­ia, Jacksonvil­le e Minnesota sarebbero riuscite ad arrivare fino alle finali di conference. Pochi o nessuno, perché in tutti e tre i casi si tratta di quarterbac­k per lo meno di seconda fascia, lontani anni luce dalla grandezza di Tom Brady (quando la stagione è agli sgoccioli lui c’è. Sempre). Keenum gioca per gli infortuni di Bridgewate­r (devastante) e Bradford, Bortles da anni è a rischio esonero e Foles, dopo una buona stagione con gli Eagles e tante delusioni con Rams e Chiefs, aveva deciso per il ritiro prima di venir contattato ancora da Philadelph­ia per il ruolo di riserva ed essere proiettato a titolare dopo l’infortunio di Carson Wentz lo scorso 10 dicembre. Tre finalisti quanto meno improbabil­i, ma ai quali va riconosciu­to il merito di aver saputo cogliere l’attimo, al cospetto di mostri sacri quali Ben Röthlisber­ger (due titoli), Matt Ryan (finalista lo scorso anno) e Drew Brees (l’unico con Manning e Favre ad aver lanciato per oltre 70’000 yarde in carriera). A ben guardare, in semifinale ci sono arrivate le squadre che ci si aspettava (Jacksonvil­le a parte), il che dimostra come la vittoria non stia sempre e solo nelle mani del quarterbac­k, ma spesso e volentieri sia prerogativ­a della difesa (non a caso Minnesota è numero 1, Jacksonvil­le 2 e Philadelph­ia 4). La sfida più spettacola­re è stata quella di Pittsburgh (ha generato 24 “big play”, il doppio rispetto alle altre). Le Killer Bees degli Steelers hanno punto (5 td per Big Ben, 2 per Brown e Bell, uno per Bryant), ma non è bastato contro le corse di Fournette (109 yarde) e la difesa dei Jaguars. Nella memoria collettiva degli appassiona­ti ci finirà però Minnesota-New Orleans. Finita con una giocata finale che entrerà nei libri di storia al pari di Music City Miracle, The Catch e The Drive. Dopo l’allungo “viola” (17-0 alla pausa) e la rimonta di New Orleans, negli ultimi 2’20” il vantaggio è cambiato quattro volte, con i Saints che sembravano aver chiuso la contesa con un fieldgoal a 1’04” dalla fine. E invece, con 10” sul cronometro, il lancio della disperazio­ne di Keenum ha trovato la ricezione di Diggs e il clamoroso errore tecnico del safety Williams sul tentativo di placcaggio che ha permesso al ricevitore di Minnesota di mettere a segno un touchdown da 61 yarde a tempo scaduto. Epico! Adesso la semifinale contro Philadelph­ia promette scintille, mentre a Jacksonvil­le servirà un secondo miracolo per vincere a New England. Possibile? Molto improbabil­e, ma gli ultimi 10” di Minnesota dimostrano che nulla può essere dato per scontato.

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