laRegione

Luci spente al Lido

Fine delle speranze. E della storia: il Football Club Locarno è fallito

- Di Sascha Cellina

Locarno – L’appuntamen­to era per le 18.30 allo stadio Lido. Michele Nicora avrebbe voluto parlare alla squadra, confermare ai giocatori che stava lottando per permettere loro di continuare a disputare il campionato di Seconda Lega interregio­nale, magari comunicare pure qualche buona notizia, prima di lasciarli andare sul campo per il primo allenament­o del 2018. Ma non ha potuto farlo. La sua battaglia, il presidente del Locarno l’aveva persa qualche ora prima, quando aprendo la raccomanda­ta della Camera d’esecuzione e fallimenti del Tribunale d’appello, aveva scoperto che non avrebbe più potuto fare nulla per salvare l’Fc Locarno. «È finita – ci dice Nicora una volta uscito dagli spogliatoi, sul volto l’espression­e amareggiat­a di chi sa di averci provato in tutti i modi, ma invano –. I giudici non hanno tenuto conto dei progetti di risanament­o e della raccolta fondi, negando non solo l’effetto sospensivo, ma respin- gendo già il ricorso. Non posso più fare niente». Parole che fanno male, che pungono ben più del vento gelido che sferza il vetusto impianto locarnese. Qualcuno le incassa senza scomporsi, altri se ne vanno a testa bassa, ma c’è anche chi non riesce a trattenere le lacrime... «Mi dispiace davvero tanto per questi ragazzi – prosegue Nicora riferendos­i ai giocatori –. Non so dove andranno a finire, ma sono giovani e alcuni davvero talentuosi, troveranno un’altra strada. Mi dispiace anche per lo staff tecnico e per i collaborat­ori, hanno sempre lavorato in modo serio e non posso che ringraziar­li. Così come devo dire grazie di cuore anche a mia moglie, che in questo periodo difficile mi è stata sempre vicino. Fortunatam­ente condividia­mo la passione per il calcio, tanto che ci siamo conosciuti proprio qui allo stadio Lido. Infine ci tengo anche a ringraziar­e Giorgio Ghiringhel­li, che ha fatto una cosa molto bella e gradita, così come tutti coloro che hanno partecipat­o alla colletta, perché in una settimana sono stati raccolti 90’000 franchi e se avessimo avuto più tempo, secondo me avremmo raggiunto e superato i 150’000 franchi. Questo mi ha fatto capire che la gente della regione tiene ancora al Locarno, purtroppo però è mancato il sostegno delle persone “pesanti”, che avrebbero potuto fare la differenza». Dopo tanti ringraziam­enti a chi non lo ha abbandonat­o, l’ex portiere delle bianche casacche passa (di nuovo) all’attacco, nel tentativo di dare una spiegazion­e a questa ennesima triste storia del calcio ticinese... «Abbiamo fatto fatica sin dall’inizio perché il primo anno di Promotion League (dopo la retrocessi­one dalla lega cadetta, nel 2014, ndr) ci è costato tantissimo. I contratti vecchi, da Challenge League, non si potevano disdire e la stessa Promotion è una categoria davvero onerosa. Poi abbiamo cominciato a perdere gli sponsor per colpa di alcuni signori, che ci hanno fatto il vuoto attorno. Abbiamo sbagliato anche noi, ad esempio fidandoci di chi non avremmo dovuto, ma soprattutt­o siamo stati confrontat­i con difficoltà oggettive dovute a una cerchia di persone che ha lavorato – molto bene, di questo gliene do atto – contro di noi. Non ho problemi a ribadirlo, mi riferisco alla vecchia dirigenza (la famiglia Gilardi, dalla quale Nicora ha rilevato la società nell’estate 2014, ndr). Abbiamo sempre dovuto difenderci da attacchi alla schiena, soprattutt­o nel secondo semestre del 2017. Ho passato metà del mio tempo a cercare di anticipare ed evitare certe vigliaccat­e, ma ho scoperto sulla mia pelle che l’influenza di queste persone nel Locarnese è davvero troppa. Senza considerar­e il peso della storia del Cerro Porteno – in sintesi il Locarno deve al club paraguaian­o una somma superiore a due milioni di franchi per il trasferime­nto di due giocatori (in realtà mai arrivati al Lido) nel 2008 –. È stata una sorta di spada di Damocle sopra la nostra testa, diversi interessat­i ad aiutarci mi hanno detto: “Prima sistema quella storia”. Però io dovevo essere sincero, non potevo comportarm­i come hanno fatto con me e farglielo scoprire quattro mesi dopo. Credo che ora il Cerro Porteno sarà particolar­mente arrabbiato, non con noi ma con quei signori».

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Michele Nicora ha comunicato a giocatori e staff che non c’è più niente da fare
 ??  ?? Ieri sera il presidente dei verbanesi (dal 2014) ha comunicato la triste notizia a giocatori, staff tecnico e collaborat­ori
Ieri sera il presidente dei verbanesi (dal 2014) ha comunicato la triste notizia a giocatori, staff tecnico e collaborat­ori

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