Firma sul fair play
Una garanzia scritta che dovrà venir rispettata senza scuse: la carta etica impone a genitori e allievi di sottoscrivere un comportamento rispettoso e disciplinato sul campo. Il contratto, composto da sette principi fondamentali, è stato inviato a tutte le società calcistiche del Ticino, dalle quali si auspica una seria collaborazione. Infatti, qualora si presentasse una situazione moralmente discutibile, le società sono tenute a prendere i giusti provvedimenti. Le regole valgono non solo nei confronti degli avversari, ma anche degli arbitri, i quali sono i primi a riferire condotte disdicevoli sul campo. «C’è stato recentemente un caso in cui un genitore ha superato il limite e la società ha allontanato sia il padre che il figlio giocatore» afferma Silvano Beretta, presidente della sezione tecnica Ftc, avvicinato dalla ‘Regione’. Le norme stabilite spiegano come una giusta armonia tra gioco e scuola/lavoro porti benefici nella competizione sportiva. “Adottare lo stesso comportamento nei confronti di ogni persona!” è il primo principio che appare nella lista della carta etica, che, come gli altri che seguono, risulta concetto non solo applicabile allo sport, ma anche nella vita quotidiana. La carta è stata emanata da Swiss Olympic, l’associazione svizzera che si occupa delle discipline sportive olimpiche e non. La Federazione spera quindi che insieme al pallone venga dato un calcio anche all’inutile aggressività, sia verbale che fisica, sul campo.