Affitti, il formulario conteso
Ps e Verdi propongono sia obbligatorio comunicare la pigione pagata dall’inquilino precedente
Ma Plr, Lega, Ppd e La Destra: ‘Il modulo aumenta la burocrazia e i costi che andrebbero a carico degli inquilini’
È ora che il Ticino introduca un formulario ufficiale e obbligatorio con il quale un nuovo inquilino viene informato della pigione che pagava l’affittuario precedente. A sostenerlo è una mozione di Pelin Kandemir Bordoli (Ps) che verrà affrontata dal Gran Consiglio la prossima settimana. Mozione che, però, non ha fatto breccia in Commissione della legislazione. Davanti al messaggio del Consiglio di Stato che invitava a respingerla perché sarebbe ‘‘un’ingerenza nella libertà contrattuale delle parti’’, perché al nuovo affittuario ‘‘non è preclusa la possibilità di conoscere la pigione versata dall’inquilino precedente’’ e perché tale modulo ‘‘comporterebbe un onere amministrativo supplementare’’, solamente socialisti e Verdi hanno approvato questo progetto firmando un rapporto di minoranza. ‘‘Il formulario garantisce il principio di trasparenza nei confronti della parte più debole del contratto, cioè l’inquilino – affermano i favorevoli – che avrebbe non solo la possibilità di contrattare la pigione in modo consapevole e informato, ma anche quella di non concludere il contratto’’. Di più. Nel rapporto con prima firmataria la verde Michela Delcò Petralli, infatti, viene anche ricordato come ‘‘il formulario può servire per contenere l’aumento delle pigioni’’. Un aumento ‘‘spesso presente in occasione del cambio di conduttore e che si registra anche in situazione di normalità del mercato immobiliare’’. A spingere il Ticino ad introdurre questo atto ufficiale già presente a Zurigo, Nidvaldo, Zugo, Friborgo, Vaud, Ginevra e Neuchâtel dovrebbe essere anche la situazione del mercato immobiliare, che conta sempre più appartamenti sfitti: ‘‘Un fenomeno preoccupante, tanto che ci si chiede se il mercato dell’alloggio ticinese potrà continuare ad assorbire l’ingente produzione di nuove unità abitative (2’800-2’900) che fornisce ogni anno’’. Tutti argomenti che non hanno convinto la maggioranza della Legislazione (Plr, Lega, Ppd, La Destra) che, con un rapporto che vede primo firmatario il liberale-radicale Giorgio Galusero, boccia l’idea. ‘‘Il modulo per la pigione iniziale originerebbe incertezze e controversie che possono presentarsi anche numerosi anni dopo la stipula del contratto – scrivono i contrari – e la libertà contrattuale sarebbe compromessa’’. Inoltre, stando al rapporto di maggioranza ‘‘si introduce la presunzione legale secondo cui l’aumento della pigione rispetto alla precedente, rimasta invariata per anni, sia abusivo. Alimentando in questo modo la sfiducia e la conflittualità’’. Viene ripresa anche l’argomentazione, espres-
sa dal governo, secondo la quale ‘‘il modulo aumenta la burocrazia e incide sui costi di gestione che poi sarebbero addebitati agli inquilini’’ che, comunque, ‘‘già oggi hanno la possibilità per legge di chiedere al locatore quanto pagava il precedente inquilino’’. Va comunque ricordato, come d’altronde ha fatto il Consiglio di Stato nel suo messaggio, che ‘‘il diritto cantonale ticinese prevede già la possibilità per il governo, in caso di penuria di abitazioni, di dichiarare obbligatorio l’uso del modulo ufficiale per la conclusione di un nuovo contratto di locazione’’. Insomma, nel caso si verificasse una ‘‘comprovata’’ mancanza di case disponibili, il Consiglio di Stato ‘‘valuterà la possibilità di monitorare regionalmente il mercato dell’alloggio ed eventualmente di attivare, sempre su scala regionale, questa obbligatorietà. Ponderando così gli interessi, non sempre collimanti, di locatori e locatari’’.