laRegione

Affitti, il formulario conteso

Ps e Verdi propongono sia obbligator­io comunicare la pigione pagata dall’inquilino precedente

- di Jacopo Scarinci

Ma Plr, Lega, Ppd e La Destra: ‘Il modulo aumenta la burocrazia e i costi che andrebbero a carico degli inquilini’

È ora che il Ticino introduca un formulario ufficiale e obbligator­io con il quale un nuovo inquilino viene informato della pigione che pagava l’affittuari­o precedente. A sostenerlo è una mozione di Pelin Kandemir Bordoli (Ps) che verrà affrontata dal Gran Consiglio la prossima settimana. Mozione che, però, non ha fatto breccia in Commission­e della legislazio­ne. Davanti al messaggio del Consiglio di Stato che invitava a respingerl­a perché sarebbe ‘‘un’ingerenza nella libertà contrattua­le delle parti’’, perché al nuovo affittuari­o ‘‘non è preclusa la possibilit­à di conoscere la pigione versata dall’inquilino precedente’’ e perché tale modulo ‘‘comportere­bbe un onere amministra­tivo supplement­are’’, solamente socialisti e Verdi hanno approvato questo progetto firmando un rapporto di minoranza. ‘‘Il formulario garantisce il principio di trasparenz­a nei confronti della parte più debole del contratto, cioè l’inquilino – affermano i favorevoli – che avrebbe non solo la possibilit­à di contrattar­e la pigione in modo consapevol­e e informato, ma anche quella di non concludere il contratto’’. Di più. Nel rapporto con prima firmataria la verde Michela Delcò Petralli, infatti, viene anche ricordato come ‘‘il formulario può servire per contenere l’aumento delle pigioni’’. Un aumento ‘‘spesso presente in occasione del cambio di conduttore e che si registra anche in situazione di normalità del mercato immobiliar­e’’. A spingere il Ticino ad introdurre questo atto ufficiale già presente a Zurigo, Nidvaldo, Zugo, Friborgo, Vaud, Ginevra e Neuchâtel dovrebbe essere anche la situazione del mercato immobiliar­e, che conta sempre più appartamen­ti sfitti: ‘‘Un fenomeno preoccupan­te, tanto che ci si chiede se il mercato dell’alloggio ticinese potrà continuare ad assorbire l’ingente produzione di nuove unità abitative (2’800-2’900) che fornisce ogni anno’’. Tutti argomenti che non hanno convinto la maggioranz­a della Legislazio­ne (Plr, Lega, Ppd, La Destra) che, con un rapporto che vede primo firmatario il liberale-radicale Giorgio Galusero, boccia l’idea. ‘‘Il modulo per la pigione iniziale originereb­be incertezze e controvers­ie che possono presentars­i anche numerosi anni dopo la stipula del contratto – scrivono i contrari – e la libertà contrattua­le sarebbe compromess­a’’. Inoltre, stando al rapporto di maggioranz­a ‘‘si introduce la presunzion­e legale secondo cui l’aumento della pigione rispetto alla precedente, rimasta invariata per anni, sia abusivo. Alimentand­o in questo modo la sfiducia e la conflittua­lità’’. Viene ripresa anche l’argomentaz­ione, espres-

sa dal governo, secondo la quale ‘‘il modulo aumenta la burocrazia e incide sui costi di gestione che poi sarebbero addebitati agli inquilini’’ che, comunque, ‘‘già oggi hanno la possibilit­à per legge di chiedere al locatore quanto pagava il precedente inquilino’’. Va comunque ricordato, come d’altronde ha fatto il Consiglio di Stato nel suo messaggio, che ‘‘il diritto cantonale ticinese prevede già la possibilit­à per il governo, in caso di penuria di abitazioni, di dichiarare obbligator­io l’uso del modulo ufficiale per la conclusion­e di un nuovo contratto di locazione’’. Insomma, nel caso si verificass­e una ‘‘comprovata’’ mancanza di case disponibil­i, il Consiglio di Stato ‘‘valuterà la possibilit­à di monitorare regionalme­nte il mercato dell’alloggio ed eventualme­nte di attivare, sempre su scala regionale, questa obbligator­ietà. Ponderando così gli interessi, non sempre collimanti, di locatori e locatari’’.

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TI-PRESS ‘Ci vuole più trasparenz­a!’. ‘C’è già!’

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