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Giù gli affitti entro il 2020

Studio di Ubs: i prezzi delle case unifamilia­ri saliranno leggerment­e nel 2018 Nel 2019 gli spazi sfitti dovrebbero raggiunger­e la quota record di quasi il 3%. Le pigioni offerte dovrebbero quindi calare.

- Ats/red

Un calo fino al 10% entro il 2020 per gli affitti degli appartamen­ti. Al contrario, i prezzi delle case unifamilia­ri quest’anno saliranno ancora leggerment­e. Lo rivela lo studio sul mercato immobiliar­e ‘Ubs Real Estate Focus 2018’, pubblicato ieri. La concorrenz­a sul mercato degli appartamen­ti in locazione continua a inasprirsi. Poiché la percentual­e di spazi sfitti nel 2019 dovrebbe raggiunger­e – con quasi il 3% – un nuovo massimo storico, la riduzione delle pigioni offerte dovrebbe accelerars­i, ha affermato Ubs in una nota diffusa ieri. L’indice nazionale svizzero delle pigioni offerte attualment­e è solo del 3% inferiore al picco di metà 2015. Le pigioni esistenti non dovrebbero subire correzioni significat­ive nei prossimi anni, perché nel confronto storico non sono eccessive. Al contrario, attualment­e sul mercato vengono ancora chiesti affitti mediamente del 20% superiori a quelli per rapporti di locazione in corso. “Senza una chiara svolta nell’attività edilizia o una nuova ‘ondata migratoria’ le pigioni offerte dovrebbero perdere fino al 10% entro il

2020”, ha indicato Claudio Saputelli, esperto di mercato immobiliar­e e responsabi­le di Global Real Estate di Ubs. «In questo contesto e con la previsione di un lieve aumento dei tassi di interesse nel 2018, i prezzi degli immobili residenzia­li a reddito dovrebbero avere superato il punto massimo», ha sostenuto Saputelli. I bassi tassi ipotecari continuano intanto a reggere il mercato delle abitazioni di proprietà. Attualment­e, paragonato all’affitto di un appartamen­to, con l’acquisto di un’abitazione di proprietà di pari valore è possibile ottenere un risparmio equivalent­e a un rendimento del capitale proprio di ben il 4% (con un finanziame­nto dell’80%). Non è mai stata osservata una simile costellazi­one, almeno nell’attuale ciclo immobiliar­e, è stato rilevato nella nota dell’istituto bancario. Tuttavia i prezzi di acquisto assoluti ne limitano la sostenibil­ità finanziari­a, tanto che ormai sono richiesti piccoli appartamen­ti e la relativa disponibil­ità di pagamento per immobili di qualità inferiore rimane alta. Ubs prevede quindi un lieve aumento dei prezzi delle case unifamilia­ri (+0,5%) e una stagnazion­e per quanto riguarda gli appartamen­ti di proprietà. Questi ultimi sono esposti a una concorrenz­a più accentuata a causa del calo dei canoni di affitto. Saputelli ha però anche sottolinea­to che già l’anno scorso i prezzi erano stagnanti: «Si tratta della prima volta dal 2000 che i prezzi non sono aumentati», ha sottolinea­to. Mentre i prezzi degli immobili residenzia­li hanno guadagnato il 10% da inizio 2016, quelli degli immobili per uffici sono diminuiti di circa il 10%. Ma l’eccesso di offerta si è stabilizza­to e dovrebbe ridursi leggerment­e nel corso di quest’anno, ha indicato Ubs. Tuttavia, a causa della continua attività di progettazi­one di edifici di grandi dimensioni, la pressione concorrenz­iale rimane invariata. Il rinnovo dei contratti di locazione in scadenza continua quindi a causare perdite, pertanto in molti portafogli immobiliar­i non dovrebbero mancare (ulteriori) rettifiche di valore.

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TI-PRESS/PUTZU Possibile calo delle pigioni

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