Lüthy: ‘Con la banda larga Biasca può decollare’
Biasca deve munirsi al più presto di reti internet ad alta velocità (banda larga). A pretenderlo è il consigliere comunale Plr Tiziano Lüthy che tramite un’interpellanza vuole sondare gli intendimenti del Municipio in tal senso: si ritiene che questa infrastruttura faciliterà l’insediamento di nuove attività nel comune?; si è a conoscenza di piani e tempistiche di tali investimenti?; non si è mai valutato di accelerare il processo di aggiornamento della rete partecipando all’investimento?; si è a conoscenza di eventuali sinergie fra Ses e operatori di telecomunicazioni per la posa di fibre ottiche “sul nostro territorio”? Questo il tenore di alcune domande poste da Lüthy in una motivata interpellanza con riferimento alle difficoltà delle zone periferiche “in balia delle decisioni unilaterali di Swisscom e Upc” sull’aggiornamento delle infrastrutture di telecomunicazione esistenti. In altre regioni del cantone le aziende elettriche comunali – sottolinea – hanno realizzato un partenariato con uno di questi operatori che ha permesso la costruzione di una rete capillare in fibra ottica, mentre “sul nostro territorio” la Società elettrica sopracenerina (Ses), fornitore di elettricità, nei prossimi anni prevede di investire diversi milioni di franchi per il rinnovo della propria rete elettrica. La banda larga, rileva, è ritenuta condizione essenziale per lo sviluppo delle aree discoste, in quanto capace di ridurre l’isolamento, incentivare e trasferire l’innovazione, nonché migliorare la qualità della vita. Questa tecnologia permette infatti, osserva il capogruppo Plr, di accelerare notevolmente i flussi di comunicazione, di migliorare l’accesso a servizi innovativi da parte di cittadini e di imprese, di favorire processi di partecipazione e di inclusione, offrendo le stesse opportunità alle aree periferiche. Collegandosi alla decisione municipale (con Cantone ed Ente regionale di sviluppo) di assumere un manager di area per la zona industriale, Lüthy rileva infine che la banda larga potrebbe tornare utile, tra altre infrastrutture all’avanguardia, alla sua attività per l’insediamento di nuove realtà come nel settore scienze della vita a filiera integrata, cui proponeva di puntare la collega Daniela Bernardini.