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Dsu, ritirato il messaggio

Sbloccata l’impasse: niente trasferime­nto a Viganello e nuova sede sul Piano della Stampa Il centro, previsto entro 5 anni, spesa stimata 20-30 milioni, non sorgerà a confine col carcere, bensì su un altro terreno accanto alla discarica

- Di Alfonso Reggiani

L’orientamen­to era nell’aria da qualche tempo. Ieri il Municipio di Lugano ha preso la decisione: non ci sarà nessuno spostament­o temporaneo del Dicastero servizi urbani (Dsu) nell’ex sedime Ptt a Viganello e il messaggio verrà ritirato. La futura sede del Dsu che conta 300 collaborat­ori sarà un vero e proprio centro artigianal­e e industrial­e al Piano della Stampa. Ma non sul terreno a confine con il penitenzia­rio cantonale (che ha bisogno di spazio per l’ampliament­o), bensì di fronte al grottino su un terreno di proprietà della Città, presso la discarica. L’esecutivo allestirà quanto prima un concorso pubblico di progettazi­one. A livello indicativo, il titolare del dicastero e vicesindac­o di Lugano Michele Bertini stima una spesa fra i 20 e i 30 milioni di franchi. Quanto alla tempistica, l’obiettivo è di inaugurare la nuova sede entro cinque anni. La decisione era tanto attesa (del trasferime­nto del Dsu si parla da una quindicina di anni), quanto richiesta sia dalle commission­i dell’Edilizia e della Gestione del legislativ­o sia da quella di quartiere. Una decisione che, oltre a raccoglier­e il consenso del gruppo Plr in Consiglio comunale, «tutela la qualità di vita dei residenti e di chi vive presso l’ex sedime Ptt a Viganello, dove i contenuti artigianal­i e industrial­i avrebbero avuto un impatto negativo su Viganello», spiega il vicesindac­o. Di più. «Non ci sarà un dispendio doppio di risorse pubbliche visto che si rinuncia all’ipotesi di due traslochi». Sbloccata l’impasse ed evitato il trasferime­nto nel quartiere residenzia­le, «si può iniziare a immaginare quale destinazio­ne dare al sedime ex Ptt, ben servito dai trasporti pubblici e vicino ai principali servizi per la cittadinan­za», osserva il vicesindac­o. Avete già idee in proposito? «Sul tavolo ci sono tante proposte del Consiglio comunale – risponde Bertini –. Però il Municipio dovrà presentare una variante di Piano regolatore che non potevamo avviare fintantoch­é il nodo di Viganello non fosse stato risolto». Mentre è sfumato il progetto che prevedeva la futura sede del Dsu nelle adiacenze del carcere, fra qualche anno si potrà liberare l’attuale sistemazio­ne in via Sonvico. Strada che, come noto, sarà oggetto di un ampliament­o nell’ambito dei progetti per il nuovo quartiere di Cornaredo. E la tempistica (che oggi si è “dilatata”) per lasciare gli spazi di via Sonvico aveva messo il Dicastero con le spalle al muro obbligando­ne il titolare e il Municipio a optare per la soluzione del trasferime­nto temporaneo a Viganello, ora definitiva­mente tramontata.

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TI-PRESS Obiettivo: lasciare gli spazi di via Sonvico fra cinque anni

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