Dsu, ritirato il messaggio
Sbloccata l’impasse: niente trasferimento a Viganello e nuova sede sul Piano della Stampa Il centro, previsto entro 5 anni, spesa stimata 20-30 milioni, non sorgerà a confine col carcere, bensì su un altro terreno accanto alla discarica
L’orientamento era nell’aria da qualche tempo. Ieri il Municipio di Lugano ha preso la decisione: non ci sarà nessuno spostamento temporaneo del Dicastero servizi urbani (Dsu) nell’ex sedime Ptt a Viganello e il messaggio verrà ritirato. La futura sede del Dsu che conta 300 collaboratori sarà un vero e proprio centro artigianale e industriale al Piano della Stampa. Ma non sul terreno a confine con il penitenziario cantonale (che ha bisogno di spazio per l’ampliamento), bensì di fronte al grottino su un terreno di proprietà della Città, presso la discarica. L’esecutivo allestirà quanto prima un concorso pubblico di progettazione. A livello indicativo, il titolare del dicastero e vicesindaco di Lugano Michele Bertini stima una spesa fra i 20 e i 30 milioni di franchi. Quanto alla tempistica, l’obiettivo è di inaugurare la nuova sede entro cinque anni. La decisione era tanto attesa (del trasferimento del Dsu si parla da una quindicina di anni), quanto richiesta sia dalle commissioni dell’Edilizia e della Gestione del legislativo sia da quella di quartiere. Una decisione che, oltre a raccogliere il consenso del gruppo Plr in Consiglio comunale, «tutela la qualità di vita dei residenti e di chi vive presso l’ex sedime Ptt a Viganello, dove i contenuti artigianali e industriali avrebbero avuto un impatto negativo su Viganello», spiega il vicesindaco. Di più. «Non ci sarà un dispendio doppio di risorse pubbliche visto che si rinuncia all’ipotesi di due traslochi». Sbloccata l’impasse ed evitato il trasferimento nel quartiere residenziale, «si può iniziare a immaginare quale destinazione dare al sedime ex Ptt, ben servito dai trasporti pubblici e vicino ai principali servizi per la cittadinanza», osserva il vicesindaco. Avete già idee in proposito? «Sul tavolo ci sono tante proposte del Consiglio comunale – risponde Bertini –. Però il Municipio dovrà presentare una variante di Piano regolatore che non potevamo avviare fintantoché il nodo di Viganello non fosse stato risolto». Mentre è sfumato il progetto che prevedeva la futura sede del Dsu nelle adiacenze del carcere, fra qualche anno si potrà liberare l’attuale sistemazione in via Sonvico. Strada che, come noto, sarà oggetto di un ampliamento nell’ambito dei progetti per il nuovo quartiere di Cornaredo. E la tempistica (che oggi si è “dilatata”) per lasciare gli spazi di via Sonvico aveva messo il Dicastero con le spalle al muro obbligandone il titolare e il Municipio a optare per la soluzione del trasferimento temporaneo a Viganello, ora definitivamente tramontata.