Il monte che si fa anche parco
La nuova funivia in consultazione: primo passo verso un più ampio progetto di valorizzazione Dalla verifica della compatibilità della struttura ricettivo-turistica che potrebbe prendere vita sul Tamaro alla modifica del Piano direttore
Una nuova struttura che dai 1’530 metri dell’Alpe Foppa porterà una quarantina di persone per volta al cospetto del Motto Rotondo con i suoi 1’928 metri, una manciata di spanne dal Monte Tamaro. Due cabine, una in andata e una in ritorno, che percorreranno una distanza di circa un chilometro sospese fra due piloni. Lo studio di fattibilità, presentato dalla Monte Tamaro Sa nel giugno scorso, entra oggi nel vivo, con l’imminente messa in consultazione (dal 24 gennaio al 23 febbraio) della proposta di modifica del Piano direttore. Gli atti saranno depositati nelle Cancellerie dei Comuni di Monteceneri e Mezzovico-Vira e saranno disponibili anche sul sito del Cantone (www.ti.ch/pd). «Si tratta – ci spiega Luciana Mastrillo, collaboratrice scientifica dell’Ufficio cantonale piano direttore – di una struttura importante, con potenziali impatti sul territorio che devono essere verificati. Per questo, per la sua realizzazione, è necessario seguire un iter procedurale che parte dal Piano direttore per poi adeguare il Piano regolatore e presentare così la domanda di costruzione con la relativa richiesta di autorizzazione da parte dell’Ufficio federale dei trasporti. Noi siamo al primo passo: l’integrazione di questo impianto appunto nel Piano direttore».
Con le misure di protezione della fauna selvatica, non andrà sottovalutata l’integrazione paesaggistica
Un gradino necessario quindi: «Sì, soprattutto per verificare se sia ‘compatibile’ con gli obiettivi di promozione turistica del Cantone e con i contenuti del territorio in cui questa struttura si situa. E proprio i documenti che verranno messi in consultazione riportano i risultati ovvero che la struttura è compatibile con la vocazione turistica del comparto del Monte Ceneri, dove vi sono già diverse strutture di svago e sport, e che non presenta, a questo stadio, dei conflitti con i contenuti del territorio in cui va a posarsi». Il passo successivo sarà quello, come anticipato, dell’adeguamento del Piano regolatore «in cui chiediamo – precisa la nostro interlocutrice – che vengano prese delle misure precise: da una parte atte a proteggere la fauna selvatica che vive e nidifica in questo territorio, come certe specie di uccelli, fra i quali i fagiani, o gli ungulati, pensiamo ai cervi, e dall’altra chiederemo degli approfondimenti per quanto riguarda l’integrazione paesaggistica, soprattutto delle due stazioni, di partenza e di arrivo, e dei due piloni». Tempi di realizzazione? Difficile dirlo con precisione. «Parliamo – non ci nasconde la possibilità di ostacoli o intoppi la collaboratrice scientifica – di date molto ipotetiche. Entro quest’anno possiamo prevedere il consolidamento del Piano direttore e l’approvazione del Consiglio di Stato. Poi si passerà alla fase di approvazione del Piano regolatore che potrebbe essere chiesto oltre al Comune di Monteceneri anche a Mezzovico-Vira, e per questo ci vorranno altri due anni circa. È dunque verosimile che entro quattro-cinque anni si possa cominciare con i lavori. Ma, lo ripeto, è una tempistica veramente ipotetica, qualora peraltro tutto fili in maniera liscia liscia».