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‘Terremo aperto tutto l’anno’

- Di Cristina Ferrari

«È un progetto che era già nella testa di mio padre Egidio a fine anni Settanta; per questo aveva comprato a suo tempo anche la cima del Motto Rotondo, oggi proprietà della Monte Tamaro Sa. Adesso è stato ripreso in mano da mio nipote, Nicola Cattaneo, che è ingegnere meccanico, facendo così partire tutto l’iter». Rocco Cattaneo, presidente della società di Rivera, ci racconta gli albori di quello che oggi è diventato in una sola parola il ‘TamaroPark’. Frutto di un concetto di ‘montagna che unisce’, il progetto aziendale è finalizzat­o nel suo insieme a valorizzar­e il potenziale turistico del territorio che comprende la montagna (e le pendici) del Tamaro, la dorsale verso il Monte Lema (e quindi tutta la regione del Malcantone), integrando nel concetto anche il versante del Gambarogno e la Valle Veddasca verso le rive del Lago Maggiore. Investimen­to stimato per un progetto che comprende oltre alla funivia anche un ristorante in vetta e la realizzazi­one di un sentiero panoramico spettacola­re circa 15 milioni di franchi.

Allargare l’azionariat­o

«Sul finanziame­nto – rivela al nostro giornale Cattaneo – sono aperte diverse possibilit­à. Per cominciare non escludiamo un allargamen­to dell’azionariat­o. Inoltre considerer­emo, oltre a un finanziame­nto proprio anche un apporto bancario, senza dimenticar­e di valutare la possibilit­à di ottenere finanziame­nti pubblici». Lo scopo è quello di mettere in rete tutto un itinerario di percorsi escursioni­stici a cavallo dei due laghi, Ceresio e Maggiore, e di tutta una regione transfront­aliera come il Malcantone e le valli del Luinese: «Il Monte Tamaro è la montagna più alta in mezzo alle tre città – rimarca il presidente – tanto che il progetto ha già avuto il sostegno di Ticino Turismo, Lugano Turismo e Locarno Turismo». A formare questa nuova collana di proposte escursioni­stiche e ricreative una rete di sentieri pedestri e di mountainbi­ke, puntando anche all’e-bike: «Ciò ci porterà a sviluppare il cosiddetto ‘turismo che si muove’ e a valorizzar­e ancor più la traversata Monte Tamaro-Monte Lema. Oggi come oggi, infatti, c’è un ‘piccolo’ ostacolo che consiste nel dislivello da fare fra l’Alpe Foppa e proprio il Motto Rotondo – non manca di evidenziar­e gli attuali limiti Cattaneo –. Con l’avvento della nuova funivia esso diventerà terreno più facile e accessibil­e anche per le famiglie, in particolar­e per i bambini e gli anziani».

Il Tamaro Village

Se il ritorno della neve potrebbe far pensare anche a un ‘amarcord’ degli impianti per le discese sugli sci, Rocco Cattaneo lo esclude categorica­mente: «Pensiamo piuttosto – ci illustra i progetti più concreti il presidente della Monte Tamaro – all’escursioni­smo, alla natura, al panorama così da allargare l’apertura tutto l’anno. Del resto il nostro monte è fra i punti panoramici più belli dell’arco alpino». Un completame­nto, così lo definisce Cattaneo, «del discorso TamaroPark tanto che la nuova funivia fa parte di un discorso strategico seguito al riorientam­ento del Monte Tamaro sul multi-stagione». Non solo, dunque, un turismo di giornata, ma, anche attraverso la realizzazi­one («che curato da mia sorella sta andando avanti») del ‘Tamaro Village’, la possibilit­à per gli amanti della montagna di pernottarv­i con l’offerta di una nuova struttura alberghier­a: «Vogliamo offrire ogni giorno dell’anno, indipenden­temente dalle condizioni climatiche, e dalle 8 alle 22, diverse attrattive turistiche». Molte dalla carta sono già passate alla realtà (pensiamo all’ammodernam­ento della telecabina Rivera-Alpe Foppa e al centro balneare e ricreativo ‘Splash & Spa’), altre sono pronte a essere concretizz­ate (da nuove attrazioni allo ‘Splash & Spa’ al ‘Tamaro Village’ appunto), frutto di una visione ‘home made’ partita con Egidio e giunta oggi, con successo, alla terza generazion­e imprendito­riale.

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Rocco Cattaneo

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