‘Terremo aperto tutto l’anno’
«È un progetto che era già nella testa di mio padre Egidio a fine anni Settanta; per questo aveva comprato a suo tempo anche la cima del Motto Rotondo, oggi proprietà della Monte Tamaro Sa. Adesso è stato ripreso in mano da mio nipote, Nicola Cattaneo, che è ingegnere meccanico, facendo così partire tutto l’iter». Rocco Cattaneo, presidente della società di Rivera, ci racconta gli albori di quello che oggi è diventato in una sola parola il ‘TamaroPark’. Frutto di un concetto di ‘montagna che unisce’, il progetto aziendale è finalizzato nel suo insieme a valorizzare il potenziale turistico del territorio che comprende la montagna (e le pendici) del Tamaro, la dorsale verso il Monte Lema (e quindi tutta la regione del Malcantone), integrando nel concetto anche il versante del Gambarogno e la Valle Veddasca verso le rive del Lago Maggiore. Investimento stimato per un progetto che comprende oltre alla funivia anche un ristorante in vetta e la realizzazione di un sentiero panoramico spettacolare circa 15 milioni di franchi.
Allargare l’azionariato
«Sul finanziamento – rivela al nostro giornale Cattaneo – sono aperte diverse possibilità. Per cominciare non escludiamo un allargamento dell’azionariato. Inoltre considereremo, oltre a un finanziamento proprio anche un apporto bancario, senza dimenticare di valutare la possibilità di ottenere finanziamenti pubblici». Lo scopo è quello di mettere in rete tutto un itinerario di percorsi escursionistici a cavallo dei due laghi, Ceresio e Maggiore, e di tutta una regione transfrontaliera come il Malcantone e le valli del Luinese: «Il Monte Tamaro è la montagna più alta in mezzo alle tre città – rimarca il presidente – tanto che il progetto ha già avuto il sostegno di Ticino Turismo, Lugano Turismo e Locarno Turismo». A formare questa nuova collana di proposte escursionistiche e ricreative una rete di sentieri pedestri e di mountainbike, puntando anche all’e-bike: «Ciò ci porterà a sviluppare il cosiddetto ‘turismo che si muove’ e a valorizzare ancor più la traversata Monte Tamaro-Monte Lema. Oggi come oggi, infatti, c’è un ‘piccolo’ ostacolo che consiste nel dislivello da fare fra l’Alpe Foppa e proprio il Motto Rotondo – non manca di evidenziare gli attuali limiti Cattaneo –. Con l’avvento della nuova funivia esso diventerà terreno più facile e accessibile anche per le famiglie, in particolare per i bambini e gli anziani».
Il Tamaro Village
Se il ritorno della neve potrebbe far pensare anche a un ‘amarcord’ degli impianti per le discese sugli sci, Rocco Cattaneo lo esclude categoricamente: «Pensiamo piuttosto – ci illustra i progetti più concreti il presidente della Monte Tamaro – all’escursionismo, alla natura, al panorama così da allargare l’apertura tutto l’anno. Del resto il nostro monte è fra i punti panoramici più belli dell’arco alpino». Un completamento, così lo definisce Cattaneo, «del discorso TamaroPark tanto che la nuova funivia fa parte di un discorso strategico seguito al riorientamento del Monte Tamaro sul multi-stagione». Non solo, dunque, un turismo di giornata, ma, anche attraverso la realizzazione («che curato da mia sorella sta andando avanti») del ‘Tamaro Village’, la possibilità per gli amanti della montagna di pernottarvi con l’offerta di una nuova struttura alberghiera: «Vogliamo offrire ogni giorno dell’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche, e dalle 8 alle 22, diverse attrattive turistiche». Molte dalla carta sono già passate alla realtà (pensiamo all’ammodernamento della telecabina Rivera-Alpe Foppa e al centro balneare e ricreativo ‘Splash & Spa’), altre sono pronte a essere concretizzate (da nuove attrazioni allo ‘Splash & Spa’ al ‘Tamaro Village’ appunto), frutto di una visione ‘home made’ partita con Egidio e giunta oggi, con successo, alla terza generazione imprenditoriale.