Non solo un evento tv
Festival di Sanremo, Claudio Baglioni ribadisce le sue ‘linee guida’: al centro la canzone Ieri primi ascolti riservati dei brani in gara e prime critiche: tanto amore, poca originalità... Il nuovo direttore-presentatore però ribadisce il suo pensiero: ‘Q
Piano piano prende forma. Del resto mancano poco più di due settimane all’apertura, martedì sera 6 febbraio. Va da sé, le luci sono anzitutto puntate su di lui, il nuovo direttore-presentatoremattatore del Festival della canzone di Sanremo: Claudio Baglioni. E il cantautore romano ieri ha dato prova di essere già pienamente in clima Sanremo, cioè posseduto dal fantasma familiare a chiunque si sia cimentato con l’impresa di dare forma compiuta al festival più discusso e più seguito: l’auditel. Non è una novità, purtroppo, che sono sempre più i dati d’ascolto a decretare non tanto il successo quanto il valore di una produzione spettacolare, fosse pure “leggera” come la canzone popolare. Poco è importato a qualcuno, nel recente passato, se in nome di un supposto successo d’ascolto si siano inflitte ai telespettatori le stonature di un Emanuele Filiberto in combutta con Pupo, in tragicomica versione giannipinottesca. Fatto sta, ieri a Milano Baglioni ha annunciato alcuni dei duetti che andranno in scena nella serata di venerdì, incontrando i media dopo l’ascolto dei brani in gara riservato ai giornalisti accreditati. E allora, auditel o no, ha ribadito il punto di vista all’origine delle sue scelte: «La linea guida nella scelta è stata quella di preferire artisti che avessero una riconosciuta carriera da interprete». Scartati dunque attori, musicisti, principi e artisti in prestito da altre discipline, che pure si erano presentati (diversi attori sono comunque presenti nei duetti del venerdì). Baglioni ha poi aggiunto, regalando una carezza agli esclusi: «Ci sarebbero state altre 20 canzoni da portare al Festival e io avevo proposto alla Rai di farlo durare due settimane. Per fortuna mia non hanno accettato»... E a questo punto, a quanto pare, nessuno ha capito se l’abbia pensato davvero.
La linea guida nella scelta è stata quella di preferire artisti che avessero una riconosciuta carriera da interprete
Quello che invece è ormai certo – ed era forse inevitabile – è che a Sanremo canterà anche lui, il “dittatore artistico”. Lo ha ammesso, è più forte di lui. Dopotutto è pur sempre Baglioni: «Sarà difficile tenermi lontano dalla musica. Per una volta che vengo al Festival... Certo non posso vincerlo, perché c’è un conflitto d’interessi micidiale». Senso dell’umorismo felice, da parte sua che (pare incredibile a dirsi) all’Ariston da cantante in gara non ha mai messo piede. La sorpresa potrebbe essere un duetto con Laura Pausini, che le indiscrezioni vogliono vicina a un ritorno a Sanremo. In ogni caso i dettagli da mettere a punto sono diversi. A cominciare dalla consueta incertezza sull’elemento comico, tanto auspicato quanto temuto, ancor più sotto elezioni... Se è certa la presenza accanto a Baglioni di Michelle Hunziker e di Pierfrancesco Favino, per far ridere e provocare sarebbe auspicato un altro ritorno all’Ariston di Maurizio Crozza. Ieri, dopo il primo ascolto riservato a pochi, si è anche iniziato a parlare di canzoni. Infatti, stando ai primi commenti, soprattutto il livello dei testi non sarebbe eccelso (eufemismo). Insomma, come sempre, tanto amore rifritto in tutte le salse e poco coraggio. A parte
pochissime eccezioni, gli artisti non si confronterebbero con la realtà. Baglioni ha detto la sua: «Viviamo un’epoca non chiara, di passaggio. Per questo molti dei testi sono domande, questioni irrisolte. Non ci sono canzoni slogan. Il rap? Non sono arrivate canzoni. Avevo diramato anche qualche invito, ma è stato rifiutato. Ho avuto troppo poco tempo per far capire che il Festival può diventare di nuovo una mostra della
canzone e non solo un evento tv. Quello che manca, però, spero di compensarlo con gli ospiti». Quanto alle tensioni della vigilia, ha ammesso Baglioni, «avevo un carattere garbato». In altre parole, «ora invece si va à la guerre comme à la guerre. Un pochino ho litigato, anche perché si è un po’ conservativi... Del resto, non è il mio mestiere, farò in una settimana tanta tv quanta ne ho fatta finora». Per finire, fra gli ospiti (significativi) dei cantanti in gara, per la serata di venerdì, ci saranno Skin che canterà con Le Vibrazioni e i brasiliani Daniel Jobim e Ana Carolina con Mario Biondi. Grande ammucchiata per Elio e le Storie Tese, che non rinunciano mai a sorprendere e si faranno accompagnare sul palco dai Neri per Caso. A Sanremo s’intensificano le grandi manovre. Noi ci saremo. RED