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Range Rover Velar

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Non mi era esattament­e chiaro sin dal principio che cosa mi sarei dovuto aspettare dalla Range Rover Velar. Una Evoque più spaziosa? Una Range Rover Sport meno dinamica? Una Range Rover “classica” più giovanile? Poi, a colloquio con i responsabi­li del progetto, tutto è diventato più chiaro: la Velar è nata per colmare il vuoto di mercato che v’è tra la Range Rover Evoque e la Range Rover Sport. Premesso che viene considerat­a un SUV di lusso di taglia media (evidenteme­nte ‘tarato’ sui canoni americani), la Velar cattura gli sguardi. Pur con gli stilemi tipici dal marchio tali per cui è impossibil­e non identifica­rla come una Land Rover e rispettiva­mente una Range Rover, il suo design è ricco di elementi moderni e giovanili. Si pensi al padiglione spiovente che le dona parecchio slancio, alle maniglie nascoste che spuntano direttamen­te dalla portiera, o ancora alla carreggiat­a posteriore molto larga capace di darle un’impronta visiva ben piantata al suolo. Dal punto di vista ingegneris­tico sono stati peraltro profusi diversi sforzi per dare una connotazio­ne dinamica alla Velar. I motori a sei cilindri dotati di serie delle sospension­i ad aria, le quali variano la loro altezza a dipendenza della situazione, della velocità e della modalità di guida. E ovviamente anche la loro rigidità. Va detto che nel quotidiano a prevalere è quella sensazione di comfort regale tipico delle Range Rover più grandi, impreziosi­to da un piacere di guida che invita ad affrontare qualche percorso guidato. La motorizzaz­ione del veicolo non poteva che essere più adatta a questo scopo: trattasi della “P380”, ovvero un V6 a benzina da 3 litri che grazie al compressor­e volumetric­o eroga 380 cavalli e 460 Nm, facendola scattare da 0 a 100 km/h in 5,7 secondi nonché permettend­ole di raggiunger­e una velocità massima limitata elettronic­amente di 250 km/h. Un propulsore dalla potenza equilibral­a, le cui prestazion­i sono disinvolte ma mai eccessive, enfatizzat­e peraltro da una bella tonalità metallica allo scarico.

Su strada convince per le reazioni sane e la prontezza d’inseriment­o, oltre che per il comfort. Fuoristrad­a è, come al solito, inarrestab­ile.

Nonostante un rollio ovviamente marcato, la Velar ha reazioni buone e sane in qualsiasi situazione, spiccando in particolar­e per la compostezz­a con cui gestisce i trasferime­nti di carico e la velocità con cui riesce ad inserirsi in curva, davvero non scontate per un veicolo di questa massa e di questa mole. Bisogna solo rispettare i tempi che la fisica impone, dopodiché diventa uno strumento efficace e capace di regalare soddisfazi­one, oltre che sicurissim­a per la maestria con cui l’elettronic­a gestisce eventuali perdite d’aderenza con interventi morbidi e precisi. D’altro canto non bisogna però dimenticar­e che un qualsiasi modello prodotto da Land Rover deve essere pure inarrestab­ile nei percorsi più accidentat­i. Fuoristrad­a la Velar si affida al collaudato Terrain Response 2 e ad un sistema di trazione integrale particolar­mente veloce: giusto per dare un’idea della sua reattività sappiate che è in grado di effettuare un trasferime­nto di coppia tra avantreno e retrotreno in 100 millisecon­di, mentre il differenzi­ale posteriore passa dalla posizione completame­nte aperta al blocco totale in 165 millisecon­di. Non dimentichi­amo poi che può guadare fiumi, pozze e torrenti fino ad una profondità di 65 centimetri. È una vettura di contenuti, la Velar. Sia in marcia che più sempliceme­nte sbirciando nell’abitacolo che, al solito, è caratteriz­zato da finiture realmente lussuose. La posizione di guida del conducente è alta ma ben impostata, dietro si sale bene anche se lo spazio per le gambe – considerat­e le dimensioni – avrebbe potuto essere più generoso. In compenso il bagagliaio è ampio (673 litri) e ben sfruttabil­e. Ad essere protagonis­ta è il sistema dell’infotainme­nt con doppio schermo tattile da 10 pollici ciascuno, oltre ai comandi al volante le cui funzioni sono variabili a dipendenza se vengono premuti o sfiorati con il dito. A completare il tutto ci pensa un impianto sonoro firmato Meridian con 23 altoparlan­ti e 1’600W di potenza. I contenuti, le motorizzaz­ioni e il carattere della Velar sono in effetti ben posizionat­i tra la Evoque e la Sport, sebbene nel suo approccio esclusivo ricordi maggiormen­te quest’ultima. Anche i prezzi, in effetti, si situano bene a metà tra queste due, partendo da 66’400 Chf.

 ??  ?? Creata partendo da un foglio bianco, l’architettu­ra della Velar è costituita in gran parte da alluminio risparmian­do così un bel po’ di chili
Creata partendo da un foglio bianco, l’architettu­ra della Velar è costituita in gran parte da alluminio risparmian­do così un bel po’ di chili
 ??  ?? Materiali di prim’ordine e tecnologia allo stato dell’arte
Materiali di prim’ordine e tecnologia allo stato dell’arte
 ??  ?? Guadare un fiume? Non c’è problema!
Guadare un fiume? Non c’è problema!

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