Federer avanti da maestro, nulla può lo spilungone Struff
L’avversario si annunciava non impossibile, ma possibilmente ostico. In effetti Roger Federer ha dovuto applicarsi un pochetto, per venire a capo dello spilungone Jan-Lennard Struff (Atp 55). Lo ha fatto comunque con brio: ottimo nei primi due set, nel terzo ha avuto qualche basso in mezzo ai molti alti; perdendo pure un servizio e andando sotto 1-3. Molto offensivo, il 27enne tedesco non è sceso in campo disposto a fare da vittima sacrificale del campione in carica. Si è assunto molti rischi, ma ha anche commesso troppi errori per sperare di far dubitare davvero lo svizzero. «Sapevo di dovermi mostrare solido nei miei turni di servizio e poi sperare di avere qualche possibilità alla risposta», ha commentato il numero 2 al mondo a fine partita. Punzecchiato da Jim Courier su una programmazione che ha sollevato diverse discussioni (il basilese ha beneficiato ancora e per la seconda volta consecutiva, della night session sulla Rod Laver Arena; scelta che non gli dev’essere dispiaciuta, in una giornata di canicola e temperature vicine ai 40 gradi), il 19 volte vincitore di Slam ha replicato dicendo di essere «uno degli almeno sessanta giocatori che chiedono di giocare la sera». Forse che lui abbia un peso maggiore rispetto agli altri?, ha rilanciato l’ex professionista statunitense. «Può darsi», ha sorriso un Federer che ha anche spiegato come lo scorso anno abbia vissuto l’Australian Open in maniera del tutto diversa, persino inedita. Reduce da una pausa e sceso al n. 17 in classifica, «non avevo alcuna pressione e anche con voi (la stampa, ndr) potevo pormi diversamente». Nei sedicesimi di finale affronterà Richard Gasquet (Atp 29), che in 18 incontri ha battuto 16 volte, gli ultimi otto filati.