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Il cerchio è chiuso

A un anno di distanza dall’ultima volta e a 345 giorni dall’infortunio al ginocchio, la Gut è tornata al successo in Cdm

- Di Sascha Cellina

Dalle lacrime di St. Moritz alle (quasi) lacrime di Cortina. Da quello stranissim­o, surreale 10 febbraio 2017 in cui la gioia per la storica doppietta nella combinata mondiale (...)

Segue dalla Prima (...) di Wendy Holdener (oro) e Michelle Gisin (argento) si era mischiata all’amarezza per il gravissimo infortunio occorso a Lara Gut tra la manche di discesa e quella di slalom, alla giornata di ieri sulle nevi italiane, dove la ticinese è tornata più in alto di tutte imponendos­i in superG. Il cerchio di Lara si è chiuso, non a caso su quell’Olympia delle Tofane che già tanto le aveva regalato in passato e che l’aveva vista trionfare per l’ultima volta, prima del crac. Era successo in discesa il 28 gennaio dell’anno scorso, quando la 26enne aveva preceduto nell’ordine Sofia Goggia e Ilka Stuhec. Il giorno dopo aveva invece spaventato tutti lasciando l’area del traguardo dolorante dopo aver sbattuto violenteme­nte coscia e braccio contro una porta del superG. Un grande spavento, qualche livido e diverse ore dal fisioterap­ista le conseguenz­e, che non le avevano però impedito di giungere la settimana seguente in Engadina come atleta da battere nella corsa ai titoli iridati. Il bronzo nella sua disciplina prediletta non era certo stato l’inizio sperato per una campioness­a che punta sempre al top, ma l’epilogo era stato ben peggiore. Tra i più brutti ipotizzabi­li, per un atleta: strappo del legamento crociato anteriore e lesione del menisco del ginocchio sinistro. Per la ragazza di Comano l’inizio di una lunga salita, costellata da tanta fatica ma anche da traguardi importanti: lunedì 20 febbraio l’operazione effettuata dal dottor Siegrist; la riabilitaz­ione, con le stampelle abbandonat­e 69 giorni dopo l’intervento; a inizio settembre il ritorno sugli sci; alla fine dello stesso mese la prima conferenza stampa dall’infortunio, nella quale Lara aveva dichiarato di essere cambiata come persona prima ancora che come atleta; il 28 ottobre il rientro, un po’ a sorpresa, alle competizio­ni nel gigante di Sölden (uscita nella prima manche) dopo 260 giorni di stop. Da lì in poi è stato un crescendo, con il ritorno sul podio il 3 dicembre a Lake Louise in superG (2ª) e una crescita più o meno costante nelle altre discipline,

culminata con il significat­ivo 4° rango in discesa venerdì e infine il ritorno al successo ieri nella “sua” specialità. «È bello essere di nuovo lì in cima – ha dichiarato a fine gara (chiusa davanti all’italiana Schnarf e all’austriaca Schmidhofe­r) una Lara Gut visibilmen­te emozionata, che con il 24° successo in carriera raggiunge due mostri sacri dello sci elvetico, Marie-Thérèse Nadig e Lise-Marie Morerod, mettendo nel mirino Maria Walliser (25) –. Volevo chiudere il cerchio ed è una bella sensazione averlo fatto. Per la prima volta in stagione, tutto è funzionato dall’inizio

alla fine. Mi ero detta di godermela e di provare a fare quello di cui ero capace. E ha funzionato». Un successo che permette alla ticinese di tornare per 18 punti anche al comando della classifica di specialità, davanti a Tina Weirather (ieri 5ª). Un tempismo perfetto, a tre settimane dalle prove olimpiche (al femminile si parte il 12 febbraio con il gigante, mentre il giorno prima il programma dello sci alpino si aprirà con la discesa maschile)... «Da Killington, a fine novembre, qualsiasi momento sarebbe stato buono. Da allora, ho sentito che mi stavo avvicinand­o sempre di più alla vittoria. Averla trovata

qui è però ancora più speciale, perché un anno fa proprio a Cortina ero in partenza con il pettorale rosso (di leader della specialità, ndr) sul petto e il pieno di fiducia e ora mi ritrovo allo stesso punto». La vincitrice del grande globo di cristallo 2015/2016 ai microfoni della Rsi ha poi aggiunto di sentirsi «felice. Ero serena, perché avevo fatto tutto quello che dovevo per tornare, ma la sensazione della vittoria mi mancava. Ora non è che sarà tutto facile, ci saranno ancora alti e bassi, però diventa nuovamente la normalità. Tornando a vincere sai che te la giochi, che ce l’hai nelle tue mani e che quello che fai a volte basta per stare davanti». E visto che il cerchio per Lara finalmente si è chiuso, la ticinese ha tenuto a ringraziar­e chi le è stato vicino nei momenti difficili... «In partenza ci sono andata da sola, perciò non devo questa vittoria a nessuno, però la voglio dedicare a tutti quelli che mi hanno sempre voluto bene e mi sono stati vicini accettando i miei difetti e non facendomi mai sentire sola». E chissà che proprio grazie (anche) a queste persone, tra qualche settimana Lara non possa finalmente andare a caccia di quell’oro che ancora le manca.

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KEYSTONE La ticinese si è imposta nel superG di Cortina, proprio dove aveva ottenuto la sua ultima vittoria

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