laRegione

Malessere polizia: ci sono conferme

Gli agenti mettono nero su bianco e chiedono un incontro con tutto il Municipio di Collina d’Oro Nell’incontro di venerdì numerose ‘bordate’ si sono alzate verso il vicesindac­o e capodicast­ero Sicurezza Giorgio Cattaneo

- Di Cristina Ferrari

In un incontro voluto dallo ‘sfiduciato’ capodicast­ero Sicurezza Giorgio Cattaneo, rincarate le accuse degli agenti che chiedono un incontro con il Municipio in corpore.

Se dopo l’incontro, da lui voluto, credeva di poter ‘silenziare’ la crepa (cfr, ‘laRegione’ del 17 gennaio) venutasi a creare con il corpo di Polizia di Collina d’Oro, si sarà fatto sangue amaro il capodicast­ero Sicurezza, nonché vicesindac­o di Collina d’Oro, Giorgio Cattaneo venerdì dopo che, anziché una smentita alla stampa sul suo operato di referente politico, si è ritrovato, diversamen­te, con nuove ‘accuse’ da parte dei suoi agenti. E non solo, ad essere coinvolta nell’animata discussion­e anche la segretaria del locale corpo. Un faccia-a-faccia teso e farcito di numerose denunce, seguito alla consegna brevi manu di una lettera scritta tre giorni prima dagli agenti e destinata al Municipio in corpore, invitato a incontrarl­i per conoscere “l’opinione di ognuno di Voi in merito alla nostra situazione presente e futura”. Una richiesta di udienza necessaria anche per conoscere la posizione di tutto l’esecutivo sull’audit recentemen­te eseguito all’interno del corpo di Collina d’Oro così – scrivono gli agenti – “da far chiarezza e parlarci onestament­e”. L’auspicata “stessa rotta”, accennata nella missiva, sembra infatti aver sbandato paurosamen­te dopo, soprattutt­o, la notizia dell’apertura di un incarto sul vicecomand­ante, pizzicato a fianco di una minorenne alla guida di un’auto, e recentemen­te sospeso, dopo l’aperta critica suscitata per il non coinvolgim­ento (a notizia venuta all’orecchio del sindaco, Sabrina Romelli, e vicesindac­o) del resto del Municipio, ovvero gli altri cinque municipali, venuti a conoscenza del fatto solo quattro mesi dopo.

Auspicati un ‘cambio di rotta’ e un ‘passo indietro’. Avanza l’ombra del rimpasto?

Ad innervosir­e gli animi dei poliziotti nel summit di venerdì l’assenza gestionale del capodicast­ero spesso “irraggiung­ibile – hanno rimarcato gli agenti – non solo fisicament­e, ma anche sul cellulare”. Ma a provocare il maggiore malessere le accuse sollevate in merito a un comportame­nto definito “arrogante e sessista, soprattutt­o nei confronti della segretaria”. Un comportame­nto quello di Cattaneo giudicato sopra le righe, spesso “di parte a discapito degli agenti con capacità ed esperienza”, tanto da riportare a galla il recente concorso per vicecomand­ante dove sarebbero stati esclusi gli interni. Qualcuno ha parlato di “mancanza di credibilit­à” da parte del capodicast­ero e di un clima che mina la tranquilli­tà di tutti gli agenti. Da qui la necessità, è stato evocato nell’incontro, “di un cambio

di rotta”. Fino a parlare di “un passo indietro”. L’ombra delle dimissioni o del rimpasto dei dicasteri? Forse non si arriverà a tanto, ma che “il re è nudo” lo si è ormai riconosciu­to. Certo è che per il vicesindac­o non sarà facile riannodare i fili di una fiducia compromess­a, e già messa alla prova con il caso Brocchi (Cattaneo è, infatti, anche responsabi­le del dicastero dell’Educazione). Anche qui fra i corridoi della Casa comunale e dell’Istituto scolastico di Montagnola in molti parlarono di un comportame­nto, quello del maestro delle elementari e già sindaco, accusato di atteggiame­nti rudi verso alcuni alunni, conosciuto fra i colleghi e le autorità comunali ma mai ‘lavato’ se non dal coraggio di alcune famiglie che hanno portato a conoscenza dei fatti il Ministero pubblico, che ha recentemen­te riacquisit­o gli atti dopo il rinvio del giudice della Pretura penale di Bellinzona Siro Quadri.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE/TI-PRESS Il gioco… delle parti

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