La prostituzione, piatto forte in parlamento
Al via oggi la prima sessione del Gran Consiglio del 2018: ordine del giorno sostanzioso
S’inizia col botto. Il parlamento cantonale torna a riunirsi quest’oggi (e almeno sino a mercoledì) e inaugura il 2018 con una votazione bis – perché finita in pareggio nell’ultima sessione dello scorso dicembre – su un argomento che scalda parecchio gli animi della politica ticinese: il ritorno o meno alla congiunzione delle liste per le elezioni cantonali e comunali. Finita pari e patta in dicembre, come detto, si rivota quest’oggi, quasi a inizio seduta, senza dibattito. Conteranno solo i numeri. In caso di secondo pareggio, il tema comunque salterà, verrà considerato bocciato. Sembra una cosetta da nulla, ma c’è in ballo soprattutto la più agevole riconferma del secondo seggio leghista in governo, nell’aprile 2019, o al contrario le maggiori chance per il Plr di riprendersi quanto perso nel 2011. Molto dipenderà dal voto di oggi. Per quanto, se approvata l’iniziativa Filippini (La Destra), la strada sarà ancora lunga perché si dovrà tornare in aula per approvare anche lo specifico messaggio governativo. Oggi, in ogni caso, si capirà che aria tira. Il piatto forte della giornata di oggi, in ogni caso, è una questione che ha impegnato non poco le commissioni parlamentari e finalmente, si può dirlo, approda in aula: la revisione totale della legge sull’esercizio della prostituzione approvata nel giugno 2001. Vi è un solo rapporto (di ben 18 pagine) redatto da Giorgio Galusero (Plr) e Amanda Rückert (Lega) e sottoscritto da tutti i membri della Legislazione seppure con le riserve dei deputati-commissari popolari democratici. La revisione si pone l’obiettivo di disciplinare l’attività della prostituzione “a tutela della quiete e della salute pubblica” si precisa, così come la protezione di chi esercita la professione “dal pericolo di sfruttamento e di violenza”. Altro capitolo più trasparente, la base legale per il controllo dei locali coinvolti da parte della polizia, così come “la definizione dei luoghi in cui l’esercizio della prostituzione non è ammesso”. Non ultimo, la riforma permetterà l’introduzione “di una possibilità più concreta di prelevare le imposte dovute dalle persone addette al meretricio”. La revisione legislativa è attesa dagli enti locali confrontati spesso con il “problema”. Altro argomento all’ordine del giorno – che slitterà senz’altro a domani, martedì – l’iniziativa parlamentare di Giorgio Fonio (Ppd) che chiede un controllo sistematico sui nuovi permessi di lavoro concessi dalle autorità cantonali. La Commissione della legislazione si è divisa e presenta due rapporti, di maggioranza e minoranza. Il primo è redatto da Michela Delcò Petralli (Verdi) e sottoscritto dai commissari del Ppd, Lega, Ps e La Destra. La minoranza (relatore Giorgio Galusero, liberale radicale) è rappresentata dai deputati del Plr, oltre a Mauro Minotti (Lega) e Jacques Ducry (Indipendente lista Ps) che hanno firmato con riserva. È l’aperitivo del dibattito su ‘Prima i nostri’ che si terrà in febbraio. RED