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La paga dovrà essere limata

Città: 6 votanti su 10 bocciano il Regolament­o. Branda: ‘È stata fatta una caricatura della nostra attività’ Quale formula applicare? Per il sindaco gli emendament­i bocciati dal Cc contenevan­o disparità e soluzioni inapplicab­ili: ‘Valuteremo coinvolgen­do

- Di Marino Molinaro

Con 4’739 sì (42%) e 6’636 no (58%), al primo appuntamen­to con l’urna il Municipio e la maggioranz­a del Consiglio comunale della nuova Bellinzona sono stati sconfessat­i avendo i cittadini votanti (partecipaz­ione 43,1%) bocciato il Regolament­o comunale di cui i referendis­ti Lega/Udc e Mps contestava­no uno solo dei 127 articoli, quello dedicato a onorari e rimborso spese dei sette membri dell’esecutivo, pari rispettiva­mente a 120’000 e 12’000 franchi annui per il sindaco (impiego al 70%), 95’000 e 9’000 franchi per il vice (60%), 80’000 e 6’000 per i municipali (50%). I referendis­ti, che in autunno avevano raccolto oltre 4’000 firme, contestava­no l’ammontare ritenendol­o eccessivo, peraltro senza la prova del reale impiego in ore settimanal­i e delle spese assunte personalme­nte. Con due distinti emendament­i, bocciati lo scorso settembre dal Cc, proponevan­o cifre ridotte che tenessero in debita consideraz­ione eventuali perdite di guadagno generate dall’attività politica. Ora si attende la mossa del Municipio, che dovrà modificare l’articolo 91, apportando dei tagli. L’obiettivo è di risottopor­re in tempi brevi al Legislativ­o il modificato Regolament­o comunale e di farlo entrare in vigore ancora entro la primavera, così da applicare finalmente anche le varie disposizio­ni necessarie, fra gli altri, anche alla gestione dei rap-

porti istituzion­ali fra autorità e quartieri (ex Comuni).

‘Non siamo riusciti a farci capire’

«Non possiamo certo dirci soddisfatt­i», esordisce il sindaco Mario Branda commentand­o a caldo la sconfitta: «Non tutti hanno capito l’impegno necessario, anche solo dal profilo organizzat­ivo, per far funzionare la Città aggregata. Che non può essere paragonata a una semplice somma delle 13 precedenti entità». In termini di tempo e di responsabi­lità diretta «richiede una presenza molto importante. E non si tratta di una responsabi­lità teorica o astratta, ma parlo di una moltitudin­e di interventi quotidiani, telefonate, riunioni, incontri con tante persone che c’interpella­no e sollecitan­o. Senza contare i primi messaggi, dai contenuti politici molto importanti, che siamo riusciti a portare in Consiglio comunale, il quale li ha votati. In definitiva non siamo riusciti a spiegare tutto ciò e a far capire alla popolazion­e l’esatta dimensione del cambiament­o in atto. E che la politica fatta bene ha un costo. In definitiva ha vinto chi ha diffuso una caricatura della nostra attività, fatta passare come improntata allegramen­te agli aperitivi e alla campagna elettorale». Come procedere ora? Si tratterà di ridurre le singole paghe o di introdurre uno dei sistemi proposti dai referendis­ti con gli emendament­i bocciati dal Cc lo scorso settembre? «Ritengo alcune loro proposte difficilme­nte applicabil­i e fonte di disparità di trattament­o». Una di queste, ricordiamo, chiedeva di considerar­e i rispettivi imponibili d’imposta. «Una prima valutazion­e sarà svolta durante la seduta municipale di mercoledì. Immagino che dovremo coinvolger­e i partiti nell’ambito di una riflession­e allargata».

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LA REGIONE La partecipaz­ione al voto è stata del 43%

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