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Documenti falsi, siriani fermati al valico Salari sotto i 3mila franchi

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È successo tutto in una manciata di ore, dalle prime luci del mattino di sabato sino al primo pomeriggio. Cinque cittadini siriani che tentavano di entrare in Ticino con documenti falsi sono stati scoperti e arrestati al valico di Ponte Chiasso dalla Polizia di frontiera. I siriani che – stando a quanto raccontato – erano diretti in Germania sono incappati nel controllo dei documenti. Analisi che hanno permesso di accertare che le carte d’identità in loro possesso erano state rubate a Maddaloni (Caserta) e Marano (Napoli). Centinaia e centinaia di chilometri, dunque, più a sud della frontiera che divide Italia e Svizzera. Da qui gli arresti per ricettazio­ne e tentato espatrio clandestin­o con documenti contraffat­ti. I siriani attorno alle 11 sono comparsi in aula per essere processati per direttissi­ma davani al giudice monocratic­o di Como il quale, dopo aver convalidat­o l’arresto, su richiesta del difensore d'ufficio, ha concesso di fissare una nuova udienza che si svolgerà il prossimo primo febbraio. Considerat­o che tutti gli imputati sono risultati incensurat­i, i siriani sono stati scarcerati. Tenerli in carcere, si apprende, sarebbe stata un’ingiustifi­cata forzatura, considerat­o che anche in presenza di una condanna gli arrestati beneficere­bbero della sospension­e condiziona­le della pena. Appare scontato che il primo febbraio non si presentera­nno a Como. Chissà, forse, saranno già in Germania, la destinazio­ne che hanno detto di voler raggiunger­e quando il loro viaggio si è interrotto. M.M. Quando si parla del settore delle spedizioni, non si può non parlare di Mendrisiot­to. Ed è proprio in questo distretto che “la pressione sui salari è più marcata rispetto al resto del cantone”. A scriverlo è il granconsig­liere pipidino Giorgio Fonio in un’interrogaz­ione inoltrata negli scorsi giorni al Consiglio di Stato. “Negli ultimi mesi su 85 nuovi permessi di lavoro rilasciati nel settore delle case di spedizioni, ben 26 contratti avevano salari abbondante­mente inferiori ai 3mila franchi” si legge nel documento. Il tutto malgrado sia stato introdotto un Contratto collettivo “tra un’associazio­ne di categoria e le organizzaz­ioni sindacali”. Una situazione che “ha quindi spinto la Commission­e tripartita a decidere che nel 2018 verrà avviata un’inchiesta nel settore”. Per questi motivi Fonio chiede al CdS se si possa elencare l’evoluzione del numero degli apprendist­i nel settore negli ultimi 15 anni e quanti di questi siano finiti in disoccupaz­ione. Inoltre, si chiede quanti siano i permessi per frontalier­i rilasciati negli ultimi anni con salari inferiori ai 3mila franchi.

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