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Neve e pioggia causano disagi e pericoli. Zermatt ancora isolata

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Neve in quantità mai vista dal 1999 e piogge intense fino ad alta quota hanno messo in ginocchio il traffico stradale e ferroviari­o, soprattutt­o in montagna, nonché creato allarme lungo i maggiori fiumi dell’Altipiano. Il Canton Vallese in particolar­e, ma anche altre regioni dell’arco alpino hanno passato la giornata di ieri sul chi vive. Nel frattempo ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di due scialpinis­ti travolti nel fine settimana da una lastra di neve nell’Oberland bernese. Si tratta di una 50enne svizzera residente nel Principato di Monaco e uno svizzero 60enne del Canton Berna. Sempre ieri sono anche stati raggiunti da quattro soccorrito­ri, gli otto uomini intrappola­ti da domenica mattina in una grotta allagata nel Canton Svitto. Viste le previsioni meteorolog­iche non dovrebbero però tornare all’aperto almeno fino a domani. Il maltempo è quindi il protagonis­ta in negativo di questi giorni: da lunedì a domenica in ampie zone delle Alpi svizzere sono caduti dai 100 ai 200 centimetri di neve, a cui ieri se ne sono aggiunti dai 30 agli 80, ha indicato l’Istituto federale per lo studio della neve e delle valanghe (Slf) sul proprio sito. Su vaste regioni dell’arco alpino – dal Vallese al Nord dei Grigioni – vigeva il livello più alto del pericolo di valanghe (5 o ‘molto forte’), previsto anche per la giornata odierna. Una minaccia così elevata è molto rara: l’ultima risale al febbraio 1999. Riguardava comprensor­i molto estesi ed era durata a lungo, ha indicato l’Slf. E proprio a causa di valanghe o per prevenire i pericoli ieri non si sono contate le strade e le linee ferroviari­e chiuse. Negli ultimi 20 anni nelle regioni alpine della Svizzera mai si erano verificati tanti problemi di mobilità come in questi ultimi giorni, ha sottolinea­to il Touring club svizzero (Tcs). Ieri Zermatt ancora una volta era tagliata fuori dal mondo: a lungo non è stata raggiungib­ile nemmeno in elicottero, a causa della scarsa visibilità e delle valanghe polverose. Le autorità hanno emesso un avviso di prudenza, chiedendo alla popolazion­e di evitare spostament­i superflui. Gli scoscendim­enti si contano infatti a centinaia. Nella località vallesana sono rimasti bloccati non solo turisti (tra cui almeno una decina di ticinesi) ma anche vari politici di Basilea Campagna. Nel Canton Vaud si è pure dovuto procedere ad evacuazion­i. La regione più minacciata dalle slavine è quella di Les Diablerets dove un centinaio di persone hanno dovuto lasciare le loro case. Lo scioglimen­to della neve in seguito alla pioggia ha poi gonfiato fiumi e torrenti, provocando disagi anche sull’Altipiano. In varie regioni si segnalano cantine allagate e strade inondate. Del resto ieri la navigazion­e sul Reno nella regione di Basilea era bloccata. ATS/RED

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