Rally, gare di catamarani e fuochi d’artificio: inquinano, ma si possono tollerare
Rally, gare di catamarani, fuochi d’artificio per il 1° d’agosto. Eventi che hanno un forte impatto non solo a livello turistico, ma anche ambientale. E per la maggioranza del parlamento per ora il santo (l’indotto economico) vale la candela (l’effetto ecologico). Considerato poi che «il Dipartimento del territorio sta già facendo molto, monitorando ad esempio costantemente la qualità dell’aria e intervenendo con misure incisive come gli 80 km all’ora in autostrada». Così Giorgio Galusero (Plr), relatore su una mozione di Patrizia Ramsauer (Lega) che chiedeva di mettere un freno a questo tipo di eventi. «Proibire tutte le manifestazioni non è necessario – ha rilevato in aula il relatore –: capisco che possano essere un fattore di disturbo, ma in questo mondo bisogna saper convivere con diverse cose». Dello stesso parere Michela Delcò Petralli (Verdi), che ammette di «non essere l’unica a vivere su questo pianeta», e perciò di essere costretta ad accettare qualche compromesso. «Ritengo comunque si possa sempre fare di più per l’ambiente», e per questo presentava un rapporto di minoranza con cui proponeva qualche modifica alle regole già in vigore. Considerato ad esempio che già oggi nei periodi più soggetti a smog è proibito organizzare eventi con un impatto ambientale rilevante, proponeva di estendere il divieto su tutto l’anno in quelle regioni particolarmente toccate dall’inquinamento. La maggioranza ha ritenuto tuttavia di non imporre nuove direttive.