laRegione

San Donato, via la direttrice

Si risolvono con uno strappo le incomprens­ioni, durate anni, con il personale della casa anziani

- di Davide Martinoni

Il Consiglio di Fondazione ammette: ‘Sistema di conduzione inadeguato’. Decisivo l’audit del Laboratori­o di psicopatol­ogia del lavoro.

L’era Mordasini è finita. La direttrice della Casa per anziani San Donato di Intragna è infatti stata sollevata dal suo incarico. Il Consiglio di Fondazione, comunicand­olo alla stampa ieri mattina, parlava di “sospension­e”, ma il termine è fuorviante: si tratta di una disdetta del contratto di lavoro. Nazarena Mordasini era contestata da tempo da una buona parte del personale e aveva indotto, nei suoi anni di conduzione della struttura, la partenza di diversi collaborat­ori. Il suo mandato aveva avuto inizio nel 2009 ma già a partire dal 2010 – come testimonia­no le cronache del nostro giornale – erano emerse pecche nella conduzione dell’istituto, in particolar­e legate ai metodi poco ortodossi (definiti “dispotici” e “umorali”) della direttrice e a difficoltà di comunicazi­one con i collaborat­ori. Ciò aveva generato sfiducia e preoccupaz­ione diffusi. Ma per quanto gli impiegati tentassero di far passare il messaggio che qualcosa andava cambiato in profondità – a partire appunto dalla figura di comando – il Consiglio di Fondazione ha sempre strenuamen­te difeso l’operato della direttrice. Dopo reiterati interventi sindacali e misure come la reintroduz­ione di una commission­e del personale, è storia recente la discesa in campo dell'Ufficio del medico cantonale, che aveva ordinato l’istituzion­e di un triumvirat­o alla direzione (la Mordasini era stata spalleggia­ta dal direttore medico e dalla capa delle cure, anch’essa per altro finita in malattia per “sfinimento”), nonché l’avvio di un audit da parte del Laboratori­o di psicopatol­ogia del lavoro dell’Organizzaz­ione sociopsich­iatrica cantonale. L’audit, condotto per diversi mesi, aveva permesso di raccoglier­e i pareri e le testimonia­nze di tutti gli attuali impiegati della struttura, più quelli di una decina di ex impiegati che avevano avuto a che fare con la direttrice. Con ogni evidenza le risultanze hanno confermato il malessere generale che serpeggia all’interno della casa anziani e individuat­o il principale responsabi­le. Raggiunto ieri dalla ‘Regione’ per un commento, il medico cantonale Giorgio Merlani ha notato che «nell’ambito delle proprie competenze e dell’attività di vigilanza sulle strutture sanitarie, in occasione di un incontro nei giorni scorsi con il Consiglio di Fondazione della casa per anziani, il mio Ufficio ha consegnato il rapporto dell’audit, che è chiarament­e coperto da segreto d’ufficio». Comunque, «il contenuto del comunicato stampa del Consiglio di Fondazione illustra le decisioni scaturite sulla base dell’audit stesso e dell’incontro con l’autorità di vigilanza cantonale e gli estensori del rapporto». L’Ufficio del medico cantonale «ha monitorato costanteme­nte la situazione e i suoi sviluppi all’interno dell’organizzaz­ione della casa per anziani, mettendo in atto le misure atte a garantire le premesse di sicurezza per gli ospiti». Nella nota inviata ieri alle redazioni il Consiglio di Fondazione ha tenuto a ricordare che “il lavoro della direttrice è stato notevole e, in generale, anche parecchio apprezzato”. Tuttavia, “da qualche tempo sono venute alla luce problemati­che di natura lavorativa viepiù frequenti e gravi, le quali hanno coinvolto in prima persona le collaborat­rici e i collaborat­ori dell’Istituto, con dissidi, anche interni, riconducib­ili per lo più a un sistema di conduzione inadeguato”. Così, “nonostante diversi supporti, la situazione è degenerata anche per via di interventi di terze persone che il Consiglio di Fondazione ha condannato e dai quali si distanzia” (un riferiment­o incomprens­ibile a chi non abbia vissuto la situazione nella casa anziani). Comunque, “la situazione impone, a questo punto, la decisione sopracitat­a”.

Direzione ad interim

Ora la conduzione sarà garantita da una direzione amministra­tiva ad interim, “supportata da un consulente esperto scelto in accordo con l’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio e del medico cantonale”, mentre alla direzione sanitaria rimane il dottor Rolando Erba. D’ora in poi, si legge ancora, “il Consiglio di Fondazione continuerà ad agire per il bene dell’Istituto, affinché la qualità delle prestazion­i erogate sia sempre garantita. Lo farà, come finora, in accordo con i Servizi cantonali preposti che esercitano un controllo a livello di polizia sanitaria e di requisiti di riconoscim­ento ai fini del finanziame­nto”. Il tutto “nel pieno convincime­nto che la nuova conduzione permetterà una risoluzion­e immediata di ogni eventuale problemati­ca di natura lavorativa”.

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