Il bambino al centro della classe
La Scuola Montessori ‘La Casa di Irma’ di Bedano da settembre avrà anche il ciclo della Media
Nostra intervista alla presidente Miriam Greub sull’ampliamento dell’istituto e sulle finalità educative di un metodo sempre più scelto da molte famiglie ticinesi
Con il prossimo anno scolastico 2018/2019 ‘La Casa di Irma’ (Istituto ricerche Montessori applicate) di Bedano avrà un ciclo in più, quello della scuola media. Di passato, presente e futuro del mondo educativo abbiamo parlato con la sua presidente, Miriam Greub.
Quanto era avvertita fra le famiglie la necessità di continuare i cicli scolastici all’interno del vostro istituto?
Dopo un timido inizio della scuola elementare nel 2013, dopo 4 anni abbiamo dovuto ampliare gli spazi per ben tre volte, l’ultima nel 2017 per far posto a una prima elementare di 25 nuovi bambini attualmente in quinta. Ma già da un paio d’anni le famiglie ‘pioniere’ ci sollecitavano ad immaginare il proseguimento del percorso scolastico realizzando la scuola media. Un impegno che ho preso molto seriamente perché significava trovare anche nuovi spazi. Ora le possibilità concrete sono tre e nei prossimi giorni prenderemo la decisione definitiva. Fondamentale era anche trovare i docenti che potessero porsi in classe con la modalità montessoriana. Siamo stati fortunati perché, dopo una breve ricerca, abbiamo trovato collaboratori molto motivati che inizieranno a prendere contatto con i bambini nelle prossime settimane.
Qual è il valore aggiunto di una scuola montessoriana?
Sta nella modalità di lavoro che parte dalle Elementari ma che si estende anche alle fasce superiori: il docente non fa lezioni ‘frontali’, tranne che nei casi dove un argomento nuovo ed affascinante viene presentato a tutti in una ‘grande lezione’. Altro punto basilare è l’attenzione ad ogni singolo bambino e ragazzo in maniera individualizzata da parte docente. Modalità resa possibile dal materiale presente in classe che permette il lavoro autonomo. Inoltre, punto focale del metodo, è l’ambiente circostante che diventa palestra per l’applicazione di soluzioni interdisciplinari. Non esiste la storia, la matematica la geografia, quale materia a sé stante ma si parte da situazioni concrete e si sviluppano progetti che implicano l’utilizzo di tutte le discipline in collegamento con il territorio. Famoso il progetto della scuola Montessori di Perth, in Australia, dove i ragazzi della Media hanno ripristinato un biotopo di pubblico interesse in collaborazione con gli studenti dell’università.
Voi date molta importanza alle lingue, tanto che le lezioni sono impartite in italiano e inglese. Un elemento importante per le nuove generazioni sempre più aperte al mondo.
Le lingue per noi hanno un’importanza vitale tanto che fin dal nido introduciamo l’inglese e ora anche il tedesco. Motivo per il quale alle elementari è sempre presente in classe anche la docente di inglese che affronta gli stessi argomenti in lingua inglese. Fin dalla prima elementare poi abbiamo lezioni in francese e tedesco. Questo perché, se è vero quello che diceva Maria Montessori “il bambino è una spugna e può imparare fino a 5 lingue contemporaneamente…” a noi ne manca ancora soltanto una!
Cresce in Ticino la concorrenza alla scuola pubblica. Come lo spiega.
Rispetto alla scuola pubblica questo è un progetto integrato che pone il bambino al centro, per cui riusciamo a essere attenti alle peculiarità, o alle difficoltà, di ogni nostro alunno, riuscendo a rispondere meglio e in maniera più personalizzata alle esigenze di ogni bambino. Per quanto riguarda le iscrizioni stanno già arrivando molte richieste esterne ma non potremo accettarle tutte perché numerose famiglie dei nostri attuali allievi delle ultime classi elementari hanno manifestato grandissimo interesse a continuare il percorso scolastico alle Medie con il Metodo Montessori. Dobbiamo riuscire a prevedere ogni sfaccettatura perché sarà indubbiamente una fase delicata. Si tratta comunque di una ‘prima’ a livello cantonale.