Deraglia il treno dei pendolari
Secondo i primi risultati delle indagini, il cedimento di un giunto sarebbe all’origine dell’incidente. A bordo c’erano 350 persone.
Milano – Sarebbe stato il cedimento di una piccola parte di binario a causare il deragliamento di un treno, ieri a Milano, il cui bilancio di vittime conta tre morti e decine di feriti. L’incidente è avvenuto poco prima delle sette, al terminal Messina, a Seggiano di Pioltello, alle porte dell’ampia area di Milano smistamento delle Ferrovie, all’ingresso Sud-Est del capoluogo lombardo. Il treno regionale 10452 partito da Cremona alle 5.32 e diretto a Porta Garibaldi, dove il suo arrivo era previsto alle 7.24, viaggiava con 350 persone a bordo, pendolari che si servono quotidianamente dei convogli di Trenord. Secondo i primi rilievi dei tecnici e della polizia giudiziaria, la rottura di un pezzo di binario di soli 23 centimetri (che è poi stato ritrovato) è bastata a far uscire un carrello dalle rotaie e a far sbandare il convoglio per oltre un chilometro, prima che il treno rallentasse la corsa fino a quando una carrozza ha urtato un traliccio della linea accartocciandosi. In sostanza, stando a quanto ricostruito finora, dopo il deragliamento del terzo e poi del quarto vagone del treno, la motrice in coda, rimasta in asse assieme al penultimo vagone, ha continuato a portare avanti in velocità gli altri vagoni. Questa era l’ipotesi ieri prevalente: anche se non è del tutto escluso che il cedimento del binario possa essere stato l’effetto (e non la causa) del deragliamento, che potrebbe essere avvenuto per altri motivi da individuare. Nello stesso punto, il 23 luglio scorso era deragliato un altro treno, senza provocare feriti. L’inchiesta avrebbe già accertato che il treno viaggiava a 140 km/h quando è deragliato, una velocità, al momento, non considerata eccessiva per quella tratta. Il macchinista nel primo vagone si sarebbe accorto di quanto stava succedendo, e dopo aver sentito una “vibrazione” che aumentava, ha azionato il freno ma, come ha spiegato, “era già tardi”. Subito sono scattati i soccorsi, con decine di squadre del 118, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine intervenute sul posto. E immediatamente la situazione è apparsa grave, con due morti accertati subito e una decina di “codici rossi”. Il bilancio definitivo, segnalato dalla Prefettura di Milano che ha coordinato le operazioni, è stato alla fine di tre morti e 46 feriti. La Procura di Milano ha intanto aperto un fascicolo con l’ipotesi di “disastro ferroviario colposo”; con l’imminente iscrizione sul registro degli indagati, verosimilmente, dei responsabili legali e della sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana (che gestisce le infrastrutture) e, non si esclude, anche di alcuni responsabili di Trenord (a cui appartiene il convoglio).