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Presto il cantiere per l’ecocentro da 1,2 milioni

La struttura di Ascona sorgerà ai Prà di Vizi. Il Comune introdurrà la tassa sul sacco nel 2019

- Di Serse Forni

Il progetto prevede contenitor­i per i rifiuti da riciclare, magazzini comunali e schermatur­e per evitare il disturbo fonico e visivo ai palazzi circostant­i

Ascona ha costituito un gruppo di lavoro per l’introduzio­ne della tassa sul sacco a partire dal 2019. Un passo avanti che si affianca a quelli che porteranno alla realizzazi­one di un nuovo ecocentro nella zona dei Prà di Vizi, per poi mandare in pensione il punto di raccolta e riciclaggi­o in via Molino 1 (zona Boscioredo). L’inizio dei lavori è previsto a breve, nel corso del prossimo mese di febbraio, come ci conferma il sindaco Luca Pissoglio. Il progetto ha avuto una lunga gestazione e in un primo tempo le autorità del borgo pensavano a una collaboraz­ione con i vicini di Losone. Ma l’idea di un centro unico, per ragioni diverse, era stata ‘cestinata’. Ascona ha quindi continuato per la sua strada, acquistand­o la parte di terreno di Losone, adattando le dimensioni alle nuove esigenze e ottenendo il credito per la costruzion­e. La spesa globale ammonterà a circa 1,2 milioni di franchi; una cifra alla quale andranno aggiunti altri 875mila franchi per gli annessi magazzini comunali. Diversi gli aspetti che sono stati approfondi­ti dagli architetti e dagli ingegneri: oltre a risolvere le questioni legate alla viabilità e a trovare le soluzioni pratiche migliori per gli utenti, si è posto l’accento sulle schermatur­e, sia visive sia foniche. Infatti, nei pressi sorgono caseggiati d’appartamen­ti e terreni da costruzion­e pregiati. «L’obiettivo – spiega Pissoglio – è quello di ridurre al minimo i problemi per chi abita nel quartiere». Un quartiere in crescita e che si è sviluppato in modo esponenzia­le (con decine di alloggi, soprattutt­o primari) nel corso dell’ultimo decennio.

Sarà pronto a fine anno

La superficie di terreno occupata dall’impianto sarà di quasi duemila metri quadri (220 per l’edificio e oltre 1’700 per il piazzale). Saranno posati in vasche di cemento armato otto contenitor­i interrati da 5 metri cubi ciascuno per i diversi materiali da riciclare (Pet, alluminio e vetro). Gli stessi saranno affiancati da cinque benne da 28 metri cubi – con tanto di coperchio – per la raccolta di ferro, legno, scarti ingombrant­i e carta (per quest’ultima ci sarà pure una benna dotata di pressa). Nel progetto anche l’illuminazi­one, la videosorve­glianza, due idranti e la rete idrica per il servizio pulizia. La struttura sarà funzionale e prevede un percorso per i veicoli ad anello, che non va a toccare le strade collettric­i della zona. A nord, verso la zona residenzia­le, ci sarà una costruzion­e coperta e chiusa sui tre lati; lì si svolgerann­o le attività che non generano particolar­i disturbi come la raccolta dei rifiuti spe-

ciali e le bancarelle per lo scambio dell’usato (attività considerat­a importante dal Municipio). Centralmen­te sarà edificato un ufficio riscaldato per il custode. Poco distante ci sarà l’area con le benne e quindi quella con i cassonetti interrati accessibil­e pure dall’esterno e

con orari prolungati rispetto al resto dell’ecocentro. L’intera struttura, pavimentat­a ad asfalto, sarà recintata (altezza due metri) per impedire l’accesso selvaggio; alle entrate saranno montati cancelli elettrici o manuali. L’ecocentro, se tutto procederà come deve, sarà

inaugurato a fine anno, appena prima dell’introduzio­ne della tassa sul sacco, che cambierà il sistema di pagamento per raccolta e smaltiment­o dei rifiuti solidi urbani, adattandol­o alle direttive emanate dal Cantone per tutto il territorio ticinese.

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TI-PRESS L’impianto da 1,2 milioni di franchi occuperà una superficie di quasi duemila metri quadrati

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