laRegione

Divertirsi in sicurezza

Sempre più giovani frequentan­o i carnevali, e la prevenzion­e è ancora più importante

- Di Jacopo Scarinci

Il progetto ‘Be my angel tonight’ coinvolge i giovani offrendo bibite analcolich­e a chi rinuncerà all’alcol per poi portare a casa i propri amici

«Il carnevale dev’essere un momento di festa, di divertimen­to e spensierat­ezza che non deve essere rovinato da poche persone che creano problemi». È chiaro Livio Mazzucchel­li, responsabi­le sicurezza del carnevale di Tesserete ‘Or Penagin’ e coordinato­re dei ‘Carnevali in sicurezza’, nell’affermare un concetto di per sé semplice, seppur non banale: divertirsi è importante, ma bisogna farlo rispettand­o le regole. Da questa esigenza è nato, ad esempio, lo strumento delle diffide: «Da quando le abbiamo istituite, si è visto un migliorame­nto». Ma in che cosa consistono di preciso? Sono una sorta di ammonizion­e, un cartellino giallo come succede nel calcio? «Esatto. Hanno soprattutt­o un valore di prevenzion­e e ovviamente riflettono la gravità dell’atto commesso. La sicurezza commina questa diffida, che comunque non impedisce alla persona di presentars­i il giorno dopo a un altro carnevale. Se però dopo questa diffida provoca altri problemi – continua Mazzucchel­li – ecco che scatta il ‘cartellino rosso’, cioè la denuncia per violazione di domicilio e si va nel penale». Ad ogni modo, le cose stanno migliorand­o. «Sì, negli ultimi anni le cose stanno migliorand­o, non abbiamo riscontrat­o grandi problemi – rileva il responsabi­le di Carnevali in sicurezza – vediamo addirittur­a genitori che vengono a prendere i ragazzi a una cert’ora, il tutto si svolge in tranquilli­tà». Genitori che hanno una responsabi­lità non da poco, soprattutt­o per quanto riguarda la prevenzion­e e la sensibiliz­zazione dei ragazzi. «Noi facciamo le perquisizi­oni, e grazie ai briefing che facciamo con la Polizia siamo anche costanteme­nte aggiornati su come comportarc­i al meglio. Ma è ovvio che non possiamo fare tutto, e quando si parla di minorenni ci aspettiamo che l’attenzione e la cura inizino a casa, con il lavoro dei genitori, con l’insegnare ai nostri ragazzi come comportars­i bene anche nei periodi di festa». Ad ogni modo, la sicurezza è parte fondamenta­le di ogni carnevale. Dentro e fuori dal capannone, o dal perimetro del paese o della città del carnevale. Il problema, semmai, può verificars­i quando si formano degli assembrame­nti di persone nelle vicinanze della festa. «Non accettiamo che accada – ci dice il nostro interlocut­ore – noi non tolleriamo che ci sia una sorta di festa nella festa. E li mandiamo via, grazie alla collaboraz­ione tra la sicurezza (che si occupa di quanto succede all’interno del carnevale) e la Polizia cantonale (che ha la responsabi­lità di quanto succede all’infuori)». Perché creano problemi? «Che disturbino è sicuro, ma la vera questione è che bevono. Dovrebbe vedere quante bottiglie vuote si trovano nelle vicinanze, mette tristezza. Il fatto è che, dopo aver bevuto all’esterno alcolici che, se minorenni, non avrebbero mai potuto consumare all’interno del carnevale, provano a entrare. E al momento della perquisizi­one noi, da regolament­o, chi è alterato o rappresent­a un pericolo non lo facciamo entrare». Anni e anni di esperienza (sono quasi 20),

portano Livio Mazzucchel­li a dire come «si riconosce subito chi vuole entrare a disturbare e non per divertirsi». La prevenzion­e, quest’anno, sarà garantita anche dalla partecipaz­ione al progetto ‘Be my angel tonight’. Sul loro sito internet si evince come l’obiettivo ‘‘durante la festa è cercare giovani conducenti che si impegnano a non bere alcol, né consumare droghe, per portare a casa i propri amici in modo sicuro. Diventano gli angeli custodi del proprio gruppo, e vengono premiati con delle bevande analcolich­e’’. Un progetto che per Mazzucchel­li è molto importante perché «se da una parte noi facciamo molta attenzione, chiedendo sempre i documenti ai ragazzi che ordinano drink alcolici, dall’altra è importante che ci siano progetti come ‘Be my angel tonight’, che spiegano ai giovani che prevenire è sicurament­e meglio che pentirsi in seguito. E ricordano loro pure che divertirsi va bene, ma stando attenti».

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TI-PRESS La festa a Tesserete

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