Divertirsi in sicurezza
Sempre più giovani frequentano i carnevali, e la prevenzione è ancora più importante
Il progetto ‘Be my angel tonight’ coinvolge i giovani offrendo bibite analcoliche a chi rinuncerà all’alcol per poi portare a casa i propri amici
«Il carnevale dev’essere un momento di festa, di divertimento e spensieratezza che non deve essere rovinato da poche persone che creano problemi». È chiaro Livio Mazzucchelli, responsabile sicurezza del carnevale di Tesserete ‘Or Penagin’ e coordinatore dei ‘Carnevali in sicurezza’, nell’affermare un concetto di per sé semplice, seppur non banale: divertirsi è importante, ma bisogna farlo rispettando le regole. Da questa esigenza è nato, ad esempio, lo strumento delle diffide: «Da quando le abbiamo istituite, si è visto un miglioramento». Ma in che cosa consistono di preciso? Sono una sorta di ammonizione, un cartellino giallo come succede nel calcio? «Esatto. Hanno soprattutto un valore di prevenzione e ovviamente riflettono la gravità dell’atto commesso. La sicurezza commina questa diffida, che comunque non impedisce alla persona di presentarsi il giorno dopo a un altro carnevale. Se però dopo questa diffida provoca altri problemi – continua Mazzucchelli – ecco che scatta il ‘cartellino rosso’, cioè la denuncia per violazione di domicilio e si va nel penale». Ad ogni modo, le cose stanno migliorando. «Sì, negli ultimi anni le cose stanno migliorando, non abbiamo riscontrato grandi problemi – rileva il responsabile di Carnevali in sicurezza – vediamo addirittura genitori che vengono a prendere i ragazzi a una cert’ora, il tutto si svolge in tranquillità». Genitori che hanno una responsabilità non da poco, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione e la sensibilizzazione dei ragazzi. «Noi facciamo le perquisizioni, e grazie ai briefing che facciamo con la Polizia siamo anche costantemente aggiornati su come comportarci al meglio. Ma è ovvio che non possiamo fare tutto, e quando si parla di minorenni ci aspettiamo che l’attenzione e la cura inizino a casa, con il lavoro dei genitori, con l’insegnare ai nostri ragazzi come comportarsi bene anche nei periodi di festa». Ad ogni modo, la sicurezza è parte fondamentale di ogni carnevale. Dentro e fuori dal capannone, o dal perimetro del paese o della città del carnevale. Il problema, semmai, può verificarsi quando si formano degli assembramenti di persone nelle vicinanze della festa. «Non accettiamo che accada – ci dice il nostro interlocutore – noi non tolleriamo che ci sia una sorta di festa nella festa. E li mandiamo via, grazie alla collaborazione tra la sicurezza (che si occupa di quanto succede all’interno del carnevale) e la Polizia cantonale (che ha la responsabilità di quanto succede all’infuori)». Perché creano problemi? «Che disturbino è sicuro, ma la vera questione è che bevono. Dovrebbe vedere quante bottiglie vuote si trovano nelle vicinanze, mette tristezza. Il fatto è che, dopo aver bevuto all’esterno alcolici che, se minorenni, non avrebbero mai potuto consumare all’interno del carnevale, provano a entrare. E al momento della perquisizione noi, da regolamento, chi è alterato o rappresenta un pericolo non lo facciamo entrare». Anni e anni di esperienza (sono quasi 20),
portano Livio Mazzucchelli a dire come «si riconosce subito chi vuole entrare a disturbare e non per divertirsi». La prevenzione, quest’anno, sarà garantita anche dalla partecipazione al progetto ‘Be my angel tonight’. Sul loro sito internet si evince come l’obiettivo ‘‘durante la festa è cercare giovani conducenti che si impegnano a non bere alcol, né consumare droghe, per portare a casa i propri amici in modo sicuro. Diventano gli angeli custodi del proprio gruppo, e vengono premiati con delle bevande analcoliche’’. Un progetto che per Mazzucchelli è molto importante perché «se da una parte noi facciamo molta attenzione, chiedendo sempre i documenti ai ragazzi che ordinano drink alcolici, dall’altra è importante che ci siano progetti come ‘Be my angel tonight’, che spiegano ai giovani che prevenire è sicuramente meglio che pentirsi in seguito. E ricordano loro pure che divertirsi va bene, ma stando attenti».