Campione, giù del 15% lavoro e paga
Una riduzione lineare del 15 per cento del lavoro (si era sempre parlato del 20%) e un identico calo della retribuzione dei 103 dipendenti comunali. Ciò comporterebbe un calo del tempo di lavoro di cinque ore e mezza settimanali, che equivale a un risparmio di 2 milioni e 390mila franchi sul costo annuale del personale di Campione d’Italia. È quanto scrive il segretario generale Lucia Amato nella proposta di riorganizzazione e riduzione dell’orario di lavoro dei dipendenti. Incarico che la dottoressa Amato aveva ricevuto dalla giunta municipale (Roberto Salmoiraghi e Alfio Balsamo, sindaco e vicesindaco) il 24 e il 31 agosto scorso, quando già si avvertiva la necessità mettere al sicuro i conti del Comune, con una serie di misure, fra le quali la rinegoziazione del mutuo per la costruzione della “cattedrale laica” di Mario Botta, oltre a una nuova regolamentazione del cosiddetto “rischio cambio”. Due misure di cui non si era mai parlato. Confermati gli interventi sul personale, sull’integrazione pensionistica e sugli appalti di forniture e servizi. Il tutto per risparmiare in totale 5 milioni e 820mila franchi. L’intervento sul “rischio cambio” comporterebbe il risparmio di 1 milione di franchi svizzeri più 2 milioni di franchi dai pensionati e 520mila dagli appalti. La misura sul “rischio cambio” avrebbe quale risultato immediato di ridurre a 2 milioni e 300mila franchi svizzeri i sacrifici dei dipendenti comunali che davanti a un’identica richiesta avanzata dalla precedente Giunta municipale in buon numero fecero ricorso al Giudice del lavoro di Como. Nel documento, che ‘laRegione’ ha potuto leggere, la dottoressa Amato, su richiesta di Salmoiraghi e Balsamo, ipotizza un secondo scenario: riduzione dell’orario di lavoro e come conseguenza delle retribuzione sulla base delle tre categorie di appartenenza: meno 12% (categoria B), meno 14% (categoria C) e meno 16% (categoria D). La seconda ipotesi, che consentirebbe un risparmio di 2 milioni e 390mila franchi, consentirebbe di salvaguardare il più possibile coloro che guadagnano meno. C’è però da chiedersi se, sul piano giuridico, sia una strada percorribile. Sindacati e Rsu sono stati convocati per le 15 di mercoledì 31 gennaio, ultimo giorno utile per un accordo fra le parti. Intanto, si è appreso che il contributo statale per il 2018 sarà di 6 milioni e 400mila euro.