Zwerger, un urlo nella notte
Una discesa dell’austriaco regala 2 punti all’Ambrì, che non vinceva in casa da due mesi. Nella sera in cui si sblocca Kubalik.
Ambrì – La faccia di Luca Cereda dice più di mille parole. Dopo quel disco disgraziato che Benjamin Conz regala letteralmente a Marc-Antoine Pouliot, al 58’33’’. E per il Bienne, che a quel punto gioca con alle sue spalle una porta vuota, il pareggio è un risultato davvero insperato. Anche perché quella partita l’Ambrì sembra averla in mano ormai dal secondo tempo. Quando, improvvisamente, i biancoblù ribaltano la frittata dopo un primo tempo in cui passività e imprecisioni la fanno da padroni. Per fortuna di Cereda, e dei suoi uomini, il 2-2 bernese è soltanto una spiacevole parentesi. E se succede, è sostanzialmente perché invece di abbattersi i biancoblù decidono di rimboccarsi le maniche. In una serata che, sul serio, sembra non finire mai. Infatti, dopo che un faro dello stadio decide di suicidarsi nella pausa che porta all’overtime, a dilatare il tempo a dismisura nell’appendice supplementare ci pensano gli arbitri, costretti per ben due volte – oltretutto nel giro di pochissimi istanti – a dover ricorrere alle analisi video per stabilire se il tocco di Müller prima, e quello Fora poi, siano finiti alle
spalle Hiller. Ma se in tutte e due le occasioni (almeno presumibilmente, visto che nel primo caso le immagini non dicono nulla) il navigato portiere del Bienne in qualche modo riesce a salvarsi, sul lanciatissimo Dominic Zwerger – al 64’29’’ – non c’è nulla che possa fare. Con la Valascia che esplode in un boato liberatorio,
anche perché a quel punto le 22 sono passate da un pezzo. Con il lucidissimo attaccante austriaco che corona nel migliore dei modi una partita in cui è tra i protagonisti, meritandosi anche il premio di migliore dei suoi. Pur se una menzione particolare non può non andare all’altro Dominik, il ceco Kubalik, autore di una
prova di sostanza. Coronata, nel modo più meritato possibile, visto il gran numero di dischi messi sulla porta avversaria, dal ritorno al gol dopo un’astinenza che durava ormai dal 9 dicembre, dal gol segnato al Langnau. «Miglioro di partita in partita, e la convocazione ai Giochi mi ha dato fiducia – dice il ventiduenne di Pilsen –. Ora sta a me dimostrare di essermela meritata». A proposito di digiuni: il successo sul lanciatissimo Bienne è il primo celebrato dall’Ambrì davanti al suo pubblico dopo il perentorio 4-0 allo Zurigo, la sera del 2 dicembre. Due punti meritati e senz’altro di buon auspicio. Ma avrebbero dovuto essere tre.