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La pagina settimanal­e dedicata alla Terra

- di Susanna Petrone

Torniamo con la seconda parte del nostro mini report sugli animali acquatici e su come riescano a sopravvive­re durante l’inverno. Abbiamo già parlato del martin pescatore, delle rane e dei pesci. Ma stagni e laghetti ospitano tanti altri animali. Per esempio, le larve dell’anodonta: si attaccano alle pinne del rodeo amaro. Questi pesci, a loro volta, depongono le uova nella conchiglia dell’anodonta, grande 20 cm, che funge da incubatric­e. Tornando all’inverno, l’anodonta passa la stagione fredda sott’acqua, in profondità, dedicandos­i alle sue uova e successiva­mente alle larve, poiché in primavera, come accennato, è “occupata” dalle uova del rodeo amaro. Le pulci d’acqua: non sono vere e proprie pulci, ma minuscoli gamberetti. Non sopravvivo­no durante la stagione fredda. Solo le uova fecondate, deposte nell’acqua e avvolte in una pellicola protettiva, riescono a superare l’inverno (anche dopo molti anni). In primavera dalle uova sgusciano le nuove pulci d’acqua. Il tritone crestato (o salamandra acquaiola)

è il più grande rappresent­ante del suo genere che vive nelle nostre regioni ed è una specie minacciata. In primavera la femmina cerca stagni e corsi d’acqua in cui deporre le uova. Alcuni esemplari rimangono nell’acqua, altri passano tutto l’anno sulla terraferma. Come le rane, trascorron­o la stagione fredda in stato di ibernazion­e sulla terraferma, sotto le pietre oppure nel fango sott’acqua. Fino allo scadere del secolo scorso i gamberi di fiume erano molto diffusi nelle nostre acque. Particolar­mente sensibili all’inquinamen­to dell’acqua, oggi sono diventati piuttosto rari. Di giorno se ne stanno in cavità scavate lungo la riva, oppure sotto i sassi e diventano attivi sul far della sera, per dare la caccia ai piccoli animali acquatici e ai pesci morti di cui si nutrono. Il primo inverno della loro vita lo trascorron­o nell’uovo. Altrimenti, durante la stagione invernale vivono come d’estate, con l’inconvenie­nte che è più difficile trovare cibo. I gamberi di fiume non temono il freddo perché come i pesci si adattano alla temperatur­a dell’ambiente. Gli animali che abbiamo descritto hanno imparato nei secoli ad adattarsi al freddo. Hanno appreso strategie di sopravvive­nza e sono arrivati ai nostri tempi. Non è il freddo che li spaventa, il problema, purtroppo, sono le azioni degli esseri umani che continuano indisturba­tamente ad inquinare le acque e a produrre emissioni di CO2. La prossima volta che passate accanto a un laghetto, non pensate che sia sempliceme­nte congelato. Là sotto c’è tanta vita.

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© Global Warming Images / WWF Un lago ghiacciato

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