laRegione

Il governo alla Cpi: l’incontro del 2015

Alla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta il Consiglio di Stato indica alcuni aspetti salienti della perizia

- Di Chiara Scapozza e Andrea Manna

Argo 1, il governo segnala alla Cpi, per le valutazion­i di sua competenza, l’incontro del 2015 tra Rainbow, Blotti e Beltramine­lli. Accusatore privato, il CdS incarica l’ex pga Maria Galliani.

L’incontro dell’8 ottobre 2015 tra la Rainbow, Claudio Blotti e Paolo Beltramine­lli citato nel rapporto di Marco Bertoli (vedi l’edizione di ieri) è uno degli aspetti ripresi dal Consiglio di Stato nella lettera che accompagna il documento del perito sul mandato diretto all’agenzia di sorveglian­za Argo 1, documento trasmesso martedì alla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta (Cpi) in quanto “interlocut­ore istituzion­ale del governo”, come precisa lo stesso Esecutivo in un comunicato diffuso ieri. Quella relativa al colloquio con la Rainbow è una sottolinea­tura dovuta al fatto che finora di tale incontro non se ne era avuta notizia. Sollecitat­o sul perché nell’ottobre del 2015 non avesse dato peso alle perplessit­à avanzate dai vertici della Rainbow sull’adeguatezz­a sia della Argo 1 che del suo responsabi­le operativo Marco Sansonetti, il capo del Dipartimen­to sanità e socialità Beltramine­lli si sarebbe giustifica­to con i colleghi di governo sostenendo di non averle ritenute perché provenient­i dalla ditta concorrent­e, per giunta da qualche mese estromessa dagli appalti relativi ai centri per richiedent­i l’asilo. Preso atto della risposta, l’Esecutivo ha comunque deciso di evidenziar­e nella lettera alla Cpi la questione. Lettera nella quale l’Esecutivo riferisce quanto indica Bertoli nel rapporto: i contatti tra la Rainbow e i funzionari, e ciò che la Rainbow sostiene, ovvero di aver informato Beltramine­lli nell’ottobre di tre anni fa dell’inadeguate­zza di Argo 1. Un’informazio­ne questa, ricorda il governo nella missiva, provenient­e da un’agenzia concorrent­e. Sia come sia, il Consiglio di Stato demanda alla Commission­e parlamenta­re d’inchiesta le consideraz­ioni del caso.

‘Me l’avessero detto...’

“Alla commission­e – afferma l’Esecutivo nella nota – sono stati trasmessi tutti gli atti necessari e richiesti affinché possa giungere al termine dei suoi lavori e redigere il suo rapporto all’attenzione del parlamento”. Invero già la ‘Vigilanza’, la Sottocommi­ssione del Gran Consiglio che nella primavera scorsa aveva tentato di chiarire i contorni della vicenda ‘Argo 1’, aveva voluto indagare sui motivi del cambio di partner da parte del Dss. Dalla Rainbow (ditta grande, strutturat­a, attiva dal 2000) alla Argo 1 (ditta che quando è stata scelta ancora non esisteva). Ascoltato il 6 giugno dello scorso anno dalla ‘Vigilanza’, Beltramine­lli dichiara che i collaborat­ori del Dss nell’estate del 2014, quando Argo 1 viene messa sotto contratto, “mi hanno fatto vedere il prezzo piuttosto basso che seppur tirato tirato secondo loro poteva stare in piedi, e a loro modo di vedere c’era la buona capa- cità operativa di Sansonetti, che personalme­nte non ho mai visto. Dopo non mi hanno più informato di questa ditta che continuava il lavoro”. Alle sollecitaz­ioni dei deputati della ‘Vigilanza’, più avanti Beltramine­lli aggiunge che “era maturata da parte dei miei collaborat­ori, per averlo visto all’opera, una fiducia nei confronti di Marco Sansonetti. Da quando il mandato Argo 1 è stato assegnato fino a quando sono intervenut­i in febbraio 2017, non ho ricevuto da parte di nessuno alcun tipo di informazio­ne, né sotto forma di e-mail o telefonata, che segnalasse che qualcosa non funzionava. Ma neanche di ditte concorrent­i che mi dicessero che è ora di fare qualcosa. Rendendosi conto dell’attività che può avere un consiglier­e di Stato, non mi è mai stata posta una problemati­ca operativa; me l’avessero detto, avrei risposto che bisognava far qualcosa”. Il ministro non accenna quindi all’incontro del 2015 con la Rainbow. E le spiegazion­i davanti alla Sottocommi­ssione in parte le aveva già rese anche al plenum del parlamento nel marzo 2017, quando per la prima volta si esprime pubblicame­nte sul caso scoppiato a fine febbraio. Dice che con Argo 1 “si è fatta una prova di cinque mesi: quel contratto è stato firmato da me e dal capo della Divisione (Blotti, ndr). In seguito il mandato è stato esteso tacitament­e senza che io abbia più fatto alcun tipo di atto”. E nemmeno ha più avuto “il guizzo di chiedere ai collaborat­ori come è la situazione con i mandati all’interno della gestione dei richiedent­i l’asilo”.

 ??  ??
 ?? TI-PRESS ?? Il capo del Dss
TI-PRESS Il capo del Dss

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland