laRegione

Il mio canto libero

Domani comincia Sanremo. Giro di orizzonti nel mondo del karaoke ticinese

- Di Rebecca Buzzetti

Una tendenza musicale che ha preso piede negli anni novanta e che ancora oggi rimane un modo piacevole e spensierat­o di passare una serata al bar con gli amici

“Lo spettacolo deve continuare”: la popolazion­e ticinese ha preso sul serio le parole del mostro sacro della musica Freddie Mercury. Riscaldiam­o l’atmosfera in attesa del festival di Sanremo, che sarà seguito sul posto anche dalla ‘Regione’, parlando del karaoke, attività che in Ticino ha preso piede da diverso tempo. Originaria del Giappone, la parola ‘karaoke’ significa ‘orchestra vuota’: ciò significa che i protagonis­ti non sono gli strumenti, bensì le persone e, soprattutt­o, la loro voce. Sono numerosi i locali che organizzan­o serate dedicate a questo fenomeno musicale. Alcuni, come il Temus a Serocca d’Agno, da ben 20 anni, ovvero da quando è diventato una vera e propria tendenza. «Anni fa facevamo queste serate, poi abbiamo smesso, ma da un paio d’anni abbiamo ripreso – racconta un collaborat­ore del bar Tri Bofitt a Bellinzona –. La gente vuole sfogarsi e quando canta ci riesce. Sono in tanti quelli a cui piace cantare, anche quelli che cantano male lo fanno lo stesso. Anche se sono una ventina di clienti loro si divertono». Il karaoke è anche un modo per attirare clienti e battere la concorrenz­a. A Lugano, secondo la gerente del bar Picchio «ci sono più bar che persone, ne hanno fatti aprire ancora altri mille... Solo l’anno scorso ne sono nati almeno dieci nuovi. Sono nati da negozi, non è che esistevano già. Li hanno solo rinnovati», e aggiunge: «Uno cerca di proporsi in diversi modi: tutti gli eventi che fanno a Lugano sono solo in centro e noi siamo leggerment­e lontani, siamo tagliati fuori in tutti i sensi. Chi sta fuori dal centro paga le tasse come gli altri ma rimane escluso». Il bar Picchio le serate karaoke le organizza da qualche anno, ma non sono una cosa fissa. L’atmosfera varia molto da sera a sera, «a volte c’è gente e a volte no, quando c’è è anche carino, ma se la clientela è poca si può anche farne a meno. Ultimament­e Lugano è diventata un mortorio», conclude. I pezzi più gettonati? Quelli italiani, in particolar­e i brani di Vasco Rossi, ma a dipendenza dell’età dei partecipan­ti vanno anche quelli più attuali. Tuttavia, al primo impatto con la macchina del karaoke la gente può essere un po’ timida e restia a farsi avanti, ma quelli che tengono queste serate sono dei veri e propri animatori. «Ci sono quelli che fanno partecipar­e le persone quasi obbligator­iamente e quelli che come me lasciano andare la cosa. Io movimento un po’ la serata, non vado da qualcuno e gli metto il microfono davanti come per costringer­lo a cantare». Queste le parole di Roberta Bonesio, che di serate karaoke ne ha animate molte. «Solitament­e ci sono due categorie: quelli che arrivano apposta, che vanno in giro per tutti i karaoke per cantare e quindi da subito fanno una lunga lista di canzoni che vogliono fare. Poi ci sono quelli che vengono giusto per divertirsi, sanno che canteranno ma si lasciano andare man mano che diventano sempre più ‘allegrotti’. Di karaoke ce ne sono tanti in giro, quelli che ci vanno non sono molti e all’inizio sono sempre in pochi a cantare spontaneam­ente». Ogni serata è diversa, a dipendenza anche di dove si svolge. «Se mi trovo a Lugano ci sono volte in cui

non c’è quasi nessuno fino alle 23 perché ci sono altri eventi nelle vicinanze – prosegue Bonesio –. Adesso che è periodo di carnevale con i posti con cui lavoro abbiamo deciso di lasciar perdere, perché non ci sarà in giro nessuno. A volte invece già da subito ci sono gruppi di persone che arrivano, magari perché

festeggian­o i compleanni: quelli riempiono tutta la serata». Dove più e dove meno, il karaoke è ancora un fenomeno musicale diffuso e quel che è certo è che se si ha voglia di cantare non sono necessarie ricerche estenuanti per scovare un posto dove poter trovare un po’ di svago davanti a un microfono.

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L’animatrice: ‘C’è chi viene preparato, e chi arriva solo per divertirsi’

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